1999/2000
Coppa Italia
In quella che è stata la peggiore stagione di Serie A del Cagliari, i rossoblù riescono, un po’ a sorpresa, a ritagliarsi un ruolo da protagonisti in
questa edizione della Coppa Italia, un po’ come accadde nella stagione 1986/87 allorquando in una stagione che avrebbe portato la retrocessione dalla B
alla C1, riescono ad arrivare in semifinale, esattamente come in questa edizione, sfiorando anche, allora, un’incredibile partecipazione ad una coppa
europea, la Coppa delle Coppe. A testimonianza del contrasto di rendimento tra le due competizioni nazionali in cui è impegnato il Cagliari in questa
stagione basterebbe citare il dato delle vittorie: appena tre in trentaquattro giornate di campionato, ben sei in otto partite di Coppa Italia.
Per questa Coppa Italia la formula del torneo è stata completamente rivista rispetto al consolidato formato degli ultimi anni, impregnato esclusivamente
sull’eliminazione diretta. In questo caso si torna un po’ all’antico, con il ripristino, almeno per il primo turno eliminatorio, della formula dei
cosiddetti gironi all’italiana, formati da quattro squadre ciascuno, con gare di andata e ritorno per un totale di dodici partite per ciascuno degli otto
gironi, a cui partecipano trentadue delle quarantotto squadre ammesse, secondo i criteri dei piazzamenti della stagione precedente, con Lecce e Reggina a
rappresentare la Serie A nel primo turno, che registra già l’eliminazione di una delle due rappresentanti la massima Serie, il Lecce, appunto. Rivoluzione
che porta ad un considerevole aumento della partite di questa competizione, che passano dalla novataquattro di un anno prima, a cui si sono aggiunte due
gare di spareggio, alle centoquarantadue di questa edizione.
Altra notevole novità, oltre che nella formula, è da segnalare per quanto riguarda il regolamento delle partite, che vede la sperimentazione, durata solo
per questa stagione e solo in Coppa Italia, del doppio arbitro, come accade nel Calcio a Cinque.
Il Cagliari è ammesso d’ufficio al secondo
turno, nel quale debutta contro il Genoa, formazione di Serie B, riportando subito quella che sarà la prima vittoria ufficiale della stagione ed
eliminando indiscutibilmente gli avversari con un complessivo di 7-2 nell’arco delle due partite.
All’eliminazione del Genoa segue quella di
due avversarie decisamente più di rango, come il Parma, detentore del trofeo (che in campionato perderà solo dopo spareggio la qualificazione alla Champions League) e la Roma,
squadra alla quale, nell’arco della stagione, i rossoblù rifileranno tre vittorie e un pari, arrivando alla disputa delle semifinali con cinque vittorie e
un pareggio riportati nelle sei gare disputate.
Anche in semifinale, al cospetto del’Inter, i rossoblù venderanno cara la pelle. Chiuso il
primo tempo sul nulla di fatto e poi passati in svantaggio nella gara di andata al Sant’Elia, riusciranno a rimettere la gara momentaneamente in
carreggiata prima di cedere la vittoria, 3-1 il punteggio finale, ai più quotati avversari. Sarà questa l’unica sconfitta in otto partite in questa Coppa
Italia per il Cagliari. Il quale, comunque, riuscirà a dare un senso ad una gara di ritorno in campo avverso che pareva dall’esito scontato ma che invece
di scontato non aveva nulla, chiudendo in vantaggio in rimonta per 2-1 il primo tempo con tutto il secondo per tentare la realizzazione, quantomeno, di
una rete che avrebbe portato all’incredibile e inattesa disputa dei tempi supplementari.
Invece il secondo tempo non registrava nessun altra
segnatura e il cammino del Cagliari terminava lì, comunque a testa alta, con una vittoria sul campo dell’Inter di assoluto prestigio.
Nella
doppia finale la formazione milanese veniva sconfitta dalla Lazio, che faceva così doppietta con la fresca conquista, appena quattro giorni prima, del
titolo di Campione D’Italia.
Per il Cagliari anche la soddisfazione del titolo di capocannoniere di un suo calciatore, Mboma, miglior
realizzatore della manifestazione, insieme ad altri tre calciatori, con sei reti in quattro gare disputate. Soddisfazione che mancava ai rossoblù dalla
stagione 1972/73 con Riva.