Campionato Serie B
Per il Cagliari che si appresta ad affrontare la stagione sportiva 1984/85, con un nuovo campionato di Serie B, c’è, alla vigilia,la grossa novità del
cambio ai vertici societari con Fausto Moi a succedere alla presidenza ad Alvaro Amarugi.
La cosa viene vissuta in maniera positiva dagli
sportivi che vedono con sollievo finire una delle più negative presidenze della storia rossoblù. Per giunta, alla vigilia del campionato, arriva pure la
qualificazione in Coppa Italia che induce all’ottimismo per il campionato imminente. In realtà la presidenza di Moi si rivelerà, per quanto possibile,
ancora peggiore della precedente. Infatti, a differenza del predecessore, il nuovo massimo dirigente rossoblù non ha alcuna esperienza nel mondo del
calcio e le conseguenze dell'incompetenza e dell'approssimazione sono abbastanza facili da immaginare: dal punto di vista sportivo i risultati saranno
catastrofici e mortificanti e dal punto di vista societario, si correrà, di lì a breve, il concreto rischio di fallimento e di cancellazione dalla
geografia del calcio nazionale.
Andando con ordine nel racconto di questa stagione e detto del presidente,
parliamo dell’allenatore che è nuovo anch’egli. Si tratta di Fernando Veneranda. Per quanto riguarda i movimenti di calciomercato, non c'è un
significativo salto di qualità in avanti nella rosa, visto che gli arrivi riguardano calciatori di categoria con il vantaggio dell'esperienza ma con lo
svantaggio di essere in massima parte nella parte calante della carriera. Dal Palermo arriva Venturi che prende il posto del pari ruolo Vavassori, che va
in Serie C1 al Campania. In operazioni di scambio con Catania e Catanzaro, arrivano dalla squadra siciliana Chinellato in cambio di Maggiora e da quella
calabrese Conca in cambio di Imborgia. Altre operazioni l'arrivo di D’Alessandro dal Pescara, la cessione di Biondi al Taranto e le partenze per squadre
di categoria inferiore di Gori e Zannoni che, come Vavassori, vanno in Serie C1 rispettivamente al Foggia e al Rimini e di Sacchi che va in Serie C2 alla
Lodigiani di Roma. Torna, dopo un anno alla Torres in C2, Marrazzo e nel corso della stagione faranno l’esordio in prima squadra ben tre elementi provenienti
dal settore giovanile, cioè Branca, Pani e Pusceddu. Non manca, nella rosa, lo straniero, il peruviano Uribe il quale, appigliandosi ad una specifica
clausola contrattuale, abbandona i rossoblù ad inizio primavera per raggiungere la propria Nazionale impegnata, senza successo, nelle qualificazioni per i
Campionati del Mondo da disputarsi in Messico a giugno. Questo viaggio di Uribe dalla Sardegna al Sudamerica sarà senza ritorno e pone così termine alla
sua esperienza calcistica in rossoblù, ricordata per sempre come una delle più grandi delusioni. Altra nota da rilevare, il fatto che si torna, cosa che
non si verificava dagli anni sessanta, ad indossare il colore rossoblù come prima divisa con la maglia bianca come muta di riserva.
L’inizio di
campionato è di quelli terrificanti. Si parte con cinque sconfitte consecutive nelle prima cinque giornate, con lo zero in classifica, ultimo posto come
logico accessorio ed esonero dell’allenatore inevitabile. A Veneranda succede Renzo Ulivieri e con il mercato autunnale di riparazione arrivano il portiere Sorrentino dal Catania, neoretrocesso in B,
e De Rosa in attacco. Quest’ultimo arriva dal Napoli, a cui viene girato il difensore De Simone. Oltre a De Simone, vanno via in questa sessione di
mercato Ravot e Rovellini anch'essi in categorie inferiori, rispettivamente al Prato in Serie C2 e al Messina in Serie C1.
L’inizio col nuovo
tecnico è, addirittura,di quelli col botto,visto che si parte sconfiggendo nientemeno che la capolista (nella fattispecie il sorprendente neopromosso
Bari) al Sant’Elia. E anche De Rosa parte col botto visto che alla sua seconda presenza va a rete per ben tre volte nel vittorioso confronto al Sant’Elia
contro il Pescara, seconda vittoria casalinga consecutiva. Tuttavia il ritardo in classifica è di quelli importanti e nemmeno il nuovo tecnico e i nuovi
acquisti al mercato di riparazione possono fare miracoli e il girone di andata, chiuso con due sconfitte, si chiude a quota tredici, penultimi in
classifica.
Con Ulivieri non si riesce ad arrivare alla media del punto a partita ma il girone di ritorno parte benino con due vittorie e un
pari che portano, per la prima volta, il Cagliari in zona salvezza. Ma i rossoblù non riescono a dare continuità a questa serie positiva perché seguono
tre sconfitte di fila che fanno piombare, nuovamente, la squadra all’ultimo posto. A questo punto il Cagliari pare svoltare decisamente. Nelle dieci
giornate successive si conquistano quindici punti che portano addirittura ad un incredibile nono posto in classifica. Ma, quella del campionato, è una
classifica cortissima e, se da un lato il Cagliari, con i suoi trentatre punti, occupa il nono posto, dall’altro il vantaggio sul quartultimo posto, che
vuol dire retrocessione, è di appena due punti. Insomma, alla trentacinquesima giornata, ci sono ben dodici squadre racchiuse nello spazio di appena due
punti.
Nelle successive due difficili gare di campionato, entrambe in trasferta e contro due squadre impegnate nella lotta per la promozione,
Perugia e Lecce, il Cagliari rimedia due sconfitte e la situazione in classifica precipita. Con Parma e Taranto ad occupare gli ultimi due posti in
graduatoria e già matematicamente retrocesse, ci sono Cagliari, Padova e Varese a quota trentatre e il Catania un punto sopra per evitare la retrocessione.
L’ultimo turno vede di fronte al Sant’Elia Cagliari e Catania. Un po’ come accaduto due stagioni prima, quando la partita decisiva dell’ultima giornata
era Ascoli-Cagliari e metteva il palio un posto per la Serie A. Anche in questo caso chi perde retrocede e anche in questo caso la squadra svantaggiata in
classifica ha il beneficio del fattore campo ed un solo risultato a disposizione, visto che il pareggio premia il Catania. E come due anni prima le cose
vanno malissimo per il Cagliari che non va oltre lo 0-0 e, con i risultati dagli altri campi, chiude al quartultimo posto che significa retrocessione.
La disperazione per questo risultato, tuttavia, dura poco perché viene accertato un illecito sportivo che riguarda il Padova, che ha chiuso un punto sopra
i rossoblù, e del quale viene accertato una corruzione relativamente proprio all’ultima gara del campionato, che vedeva impegnati i veneti sul campo del
già retrocesso Taranto, dove vinceranno 2-1. Il Padova viene così declassato all’ultimo posto e retrocesso e il Cagliari se la cava. I calciatori del
Taranto che hanno accettato di essere corrotti per denaro (ben cinque) vengono pesantemente squalificati.
Per quanto riguarda la restante
storia del campionato, la lotta per la promozione delinea ben presto le protagoniste,che saranno cinque per contendersi i tre posti promozione. Trattasi
di due favorite, il neoretrocesso Pisa e il Lecce, che aveva fallito la stagione precedente il salto di categoria. A loro c’è da aggiungere la sorpresa
Bari, squadra neopromossa, quindi Perugia e Triestina. Per quanto riguarda il girone di andata, in questo gruppetto sarà intruso il Catania, quinto a metà
campionato ma autore di un disastroso girone di ritorno, nel quale otterrà appena tredici punti riuscendo a conquistare la conferma nella categoria, come
detto, solo all’ultimo turno pareggiando a Cagliari. Pisa, Lecce (per la prima volta nella sua storia) e Bari (dopo quindici anni) conquistano i tre posti
promozione in una volata equilibratissima.
Pisa e Lecce terminano a quota cinquanta e quindi, a scalare di un punto, nell’ordine, Bari a
quarantanove, Perugia a quarantotto e Triestina a quarantasette con il resto della concorrenza nettamente staccato. E classifica cortissima, come la
stagione precedente, con dodici squadre in cinque punti. Il Perugia concluderà con il primato, tuttora in vigore, di una sola sconfitta in campionato.
Tra gli altri primati stagionali segnaliamo due ottenuti dal Cagliari che riguarda il pareggio. Il minimo in campionato (dieci) e il minimo in casa
(cinque) e le appena due reti realizzate in trasferta dal Bologna in tutto il campionato. Le squadre imbattute in casa saranno ben cinque (le prime
quattro in classifica più il Monza) mentre sono due (Pescara e Parma) quelle senza vittorie in trasferta. Lo stesso Monza (con la Triestina) sarà la
squadra con meno reti subite in casa, appena sette.
Per il Cagliari scenderanno in campo un complessivo di venticinque calciatori con Venturi e
Crusco primatisti di presenze a quota trentaquattro e De Rosa e Poli primatisti di segnature con appena cinque reti ciascuno. Nessuna squadra avrà il suo
massimo realizzatore segnare così poco.