Campionato Serie A
In questa annata, che precede il campionato del mondo per nazioni in Inghilterra, il Cagliari ha un comportamento opposto rispetto a quello della stagione
prima. Infatti è nel girone di andata, concluso al settimo posto con 18 punti, che i rossoblù fanno vedere le cose migliori, mentre in quello di ritorno
c’è un preoccupante calo di risultati che porta i cagliaritani a sfiorare pericolosamente la zona retrocessione. Infatti, se si eccettua il derelitto
Varese, nessuna squadra farà meno punti del Cagliari nella seconda parte del campionato. Alla fine, matematica alla mano, la certezza della salvezza
arriva solo all’ultimo turno, quello vincente all’Amsicora contro il Foggia. Ma, va detto ad onor del vero, c’è sempre stato durante tutto il campionato
un certo margine di sicurezza sugli ultimi posti in graduatoria. Quindi torneo da archiviare positivamente anche se si è passati dal sesto posto con
trentaquattro punti dell’anno prima ad un undicesimo a trenta punti.
Un campionato, sempre nel formato a diciotto squadre, che vede la novità
(già sperimentata da tempo in Coppa Italia) di potere portare in panchina un altro portiere che può, qualora l’allenatore lo ritenga opportuno o in caso di
infortunio, sostituire il collega titolare. Rispetto alla bellissima prima stagione in A, le modifiche nell’organico a disposizione del confermato tecnico
Silvestri sono, saggiamente, pochissime. Praticamente riguardano solamente i portieri. Con la Juventus c’è lo scambio tra il bravissimo Colombo (due
promozioni con i rossoblù per lui) e Mattrel, destinato ad essere il nuovo titolare tra i pali dei rossoblù. Con lui arriva anche un altro portiere,
Pianta, dal Padova. Chiudono l’attività agonistica Spinosi e soprattutto Congiu, bandiera e storico capitano, centosettantasei presenze, ventuno reti e
due promozioni il suo palmares nelle sue nove stagioni di militanza. L’altra novità è la promozione in prima squadra del giovane difensore Niccolai.
Dei diciassette calciatori scesi in campo per il Cagliari primatisti stagionali saranno Greatti e Riva che disputeranno tutte le trentaquattro gare di
campionato. Riva sarà anche il miglior realizzatore con undici reti. Il campionato viene vinto dall’Inter che conquista matematicamente ad una giornata
dal termine il suo terzo titolo in quattro anni (uno è stato perso solo allo spareggio) e che arriva così al decimo scudetto che gli valse il diritto a
fregiarsi la stella sul petto. Per quanto riguarda le retrocesse, l’ultimo posto tocca al Varese, nettamente staccato e condannato anzitempo, e il
penultimo al Catania, caduto matematicamente a due giornate dal termine.
Per l’ultima scomoda poltrona, esattamente come un anno prima, era
coinvolta la Sampdoria. La quale, mentre riusciva a spuntarla l’anno precedente sul filo di lana contro la concittadina Genoa, stavolta deve soccombere
nel testa a testa dell’ultima giornata, con la Spal come avversaria.
Da sottolineare il brillante comportamento del neopromosso Napoli, finito
terzo. In questo campionato il Varese sarà l’unica squadra senza successi esterni (per il Cagliari solo uno) mentre Inter, Juventus e Lane Rossi Vicenza
concluderanno senza sconfitte casalinghe. La classifica finale del campionato porta alla partecipazione di ben otto formazioni per le competizioni
internazionali della stagione successiva. E tra queste c’è il Cagliari, che si qualifica per la Coppa Mitropa, torneo continentale di antico prestigio,
alla cui partecipazione vengono ammesse le squadre che non riescono a qualificarsi per i tre tornei principali organizzati dalla confederazione europea
per squadre di società (la U. E. F. A. ), cioè Coppa dei Campioni, Coppa delle Coppe e Coppa delle Fiere.
E’ una competizione in declino
rispetto ai fasti di un tempo ma è pur sempre il debutto internazionale per i rossoblù. A questo, aggiungiamo la seconda presenza di Riva in Nazionale,
per l’amichevole di sabato 19 marzo 1966 di Parigi tra Francia e Italia, terminata 0-0 e l’esordio azzurro di Rizzo che, nell’amichevole di Bologna di
martedì 14 giugno 1966, debutta subentrando a Rivera all’inizio del secondo tempo andando anche a rete, primo rossoblù nella storia, nel rotondo successo
per 6-1, con due sue reti, sulla Bulgaria e meritando così la convocazione da parte del commissario tecnico Fabbri per i campionati del mondo disputati
nell’estate 1966. E così il Cagliari, in pochi anni, passa dalla Serie C ad una dimensione internazionale.