Campionato Serie A
La stagione 2016/17 è quella del ritorno in A del Cagliari dopo la vincente parentesi in Serie B. Novità regolamentare ad attendere il Cagliari è la
presenza della cosiddetta gol line tecnology, cioè un marchingegno elettronico in grado di stabilire, in caso di dubbio, se un pallone a ridosso della
linea di porta ha oltrepassato la stessa oppure no. Novità presente e limitatamente alla Serie A, già dalla precedente stagione. Si parte con la conferma del tecnico Rastelli per
guidare i rossoblù anche in questa nuova annata, nel segno della continuità. In sede di mercato la squadra viene rinforzata con calciatori adatti alla
categoria superiore, arrivano nomi di esperienza addirittura internazionale. La squadra con la quale vengono intrecciate più operazioni di mercato è la
Juventus, Campione d’Italia in carica.
Alla quale tornano per fine prestito Tello e Cerri e dalla quale arrivano Isla e Padoin. Sempre con la
formula del prestito cambiano casacca Balzano e Colombatto che vanno in B rispettivamente al Cesena e al Trapani e Krajnc che, subito dopo la disputa
della gara d'esordio in Coppa Italia, debutto ufficiale stagionale dei rossoblù, va alla Sampdoria. Così come
Fossati che va al Verona, dal quale viene acquistato Ionita. Altre uscite quelle di Barreca, che torna al Torino per fine prestito e Cinelli al quale non
viene rinnovato il contratto. Un altro arrivo in prestito è quello del greco Tachtsidis, che proviene dal Genoa, quindi il ritorno di Barella dal prestito
al Como e l’ingaggio di altri due calciatori di grande importanza e prestigio, cioè Alves, difensore fresco campione d’Europa con la propria nazionale
(il Portogallo) e Borriello, attaccante svincolato, la cui ultima esperienza è stata con l’Atalanta.
Proprio quest’ultimo parte con i fuochi
d’artificio in questa che sarà per lui una stagione da assoluto protagonista, aldilà delle più ottimistiche previsioni. Accade nella prima uscita stagionale
ufficiale del Cagliari, in Coppa Italia, allorquando la Spal viene travolta ed eliminata al Sant’Elia con il punteggio di 5-1 con quattro reti realizzate
dall’attaccante. Ed è la prima volta nella storia del Cagliari che un suo calciatore mette a segno quattro reti nella stessa partita in un incontro ufficiale.
In campionato le prime due partite hanno un andamento contradditorio. All’esordio sul campo del Genoa ancora Borriello porta in vantaggio il Cagliari che
poi subisce il ritorno dell’avversario che capovolge il risultato e vince. Nell’esordio in casa, contro la Roma, che si rivelerà ancora una volta assoluta protagonista,
è al Cagliari che riesce la rimonta con un parziale di 0-2 che viene tramutato in 2-2. Il primo successo, convincente, arriva alla
quarta giornata a danno dell’Atalanta, altra squadra protagonista nella parte alta della classifica ma che verrà nettamente sconfitta al Sant’Elia. I rossoblù vivono il
miglior loro momento quando, tra la 7° e la 9° giornata centrano tre vittorie consecutive, le prime due in casa (che
diventano tre di fila considerando la già citata contro l’Atalanta) e un successo di prestigio sul campo dell’Inter, in secondo nelle ultime due apparizioni
del Cagliari in casa loro.
Dopodichè i rossoblù iniziano a subire reti in maniera impressionante e preoccupante. Prima cinque reti
al Sant’Elia contro una Fiorentina che si impone 5-3, poi un altro rovescio (4-1) sul campo della Lazio e infine, dopo un successo casalingo contro il
Palermo, un’ altra disfatta sul campo del Torino (5-1) a cui segue un’altra sconfitta, stavolta di misura, sul campo del Chievo, che diventa la quarta in cinque partite.
E questa prima parte di campionato determina la fisionomia del Cagliari per tutta la stagione. Una pessima difesa, che si distinguerà tra le peggiori in
assoluto di tutti i campionati d’Europa, contrapposta ad una buona tendenza alla vittoria nelle partite più abbordabili, specie quelle casalinghe e una
bassissima tendenza al pareggio.
A dicembre si raggiunge il culmine delle disfatte con un’umiliante sconfitta 5-0 sul proprio terreno contro il
Napoli, nuovo primato negativo in quanto a sconfitta interna, per i rossoblù. In questo finale di anno solare, anche se la classifica sembra già avere
determinato le squadre retrocesse, con Palermo, Crotone e Pescara già nettamente distaccate da tutti in fondo alla classifica, il tecnico viene messo in
discussione e la partita casalinga contro il Sassuolo potrebbe essere decisiva in tal senso. Partita che il Cagliari approccia malissimo risultando, ad
inizio del secondo tempo, in svantaggio 3-1 nonostante la superiorità numerica causata da un’espulsione. Succede invece che ai rossoblù riesce la rimonta
per un clamoroso e spettacolare 4-3 che da più tranquillità alla classifica.
In sede di mercato di riparazione, viene ceduto il portiere Storari
al Milan, a causa del suo deludente rendimento in cambio del giovane Gabriel che, nelle gare in cui verrà impiegato, si rivelerà una clamorosa delusione.
E il ruolo di titolare tra i pali passa al brasiliano Rafael, già secondo di Storari la stagione precedente e protagonista di una buona carriera in Serie A
con la maglia del Verona. Rafael si dimostrerà ben degno di una maglia da titolare offrendo un rendimento sicuro e costante in positivo.
Oltre
Storari, vengono ceduti Munari al Parma e Giannetti in prestito in Serie B, allo Spezia e arrivano Miangue, giovane difensore belga in prestito dall’Inter
e Faragò dal Novara, saquadra di Serie B.
Ad ogni buon conto i rossoblù chiudono il girone di andata con una classifica rassicurante. Ventitrè
punti, ben tredici di margine sopra la zona retrocessione. E riescono, almeno fino a febbraio, a registrare un minimo la difesa, che subisce decisamente
meno, anche se in questo frangente di campionato le vittorie non arrivano. Cinque partite consecutive tra la 21ma e la 25ma con due soli pareggi. In questo
periodo viene anche sperimentato Gabriel in porta che, dopo una nuova goleada subita in casa, ad opera dell’Inter (5-1), viene immediatamente accantonato
a beneficio del più affidabile Rafael.
Il Cagliari trascorre un girone di ritorno nel quale amministra il buon vantaggio in classifica sulla
zona retrocessione. Le vittorie sono poche ma di quelle pesanti e che contano per la classifica, visto che le squadre che vengono sconfitte sono quelle
con punteggio inferiore in classifica, come il Genoa, il Crotone e il Palermo, queste ultime due in trasferta e il Chievo. E i rossoblù chiudono i conti
con la matematica con largo anticipo, ancora in occasione di una partita contro squadre inferiori in classifica. Si tratta della vittoria sul Pescara, già
matematicamente in B, della 34ma giornata.
Il finale di campionato si chiude un po’ come è stata tutta la stagione, cioè con risultati
contradditori, come la vittoria sull’Empoli, squadra in lotta per non retrocedere, alternata ad un clamoroso rovescio sul campo del Sassuolo, che si
impone con il punteggio di 6-2. L’ultima giornata è di quelle col botto, con una vittoria di prestigio a danno del Milan, che mancava dal 1998, in
quella che sarà l’ultima partita allo stadio Sant’Elia, destinato ad essere demolito e ad essere sostituito da un nuovo impianto.
La classifica
finale del Cagliari parla di un ottimo undicesimo posto, con rischi pressoché nulli di retrocessione per tutto il campionato, e squadra mai sconfitta per
più di due gare consecutive. Tuttavia i numerosi e brutti rovesci che si sono susseguiti, in alcuni casi umilianti, gettano un’ombra
sulla positività della stagione. Le 76 reti subite costituiscono un primato storico negativo per i rossoblù, che chiudono con la metà della
partite (diciannove su trentotto) perse e con il primato stagionale di sconfitte esterne (quattordici).
La restante storia del campionato parla
del sesto consecutivo scudetto ottenuto da parte della Juventus, impresa mai riuscita nella storia. Vittoria, ancora una volta, ottenuta in un torneo
nettamente dominato e con le rivali incapaci di tenere il ritmo della capolista. Che, fino a maggio, ha sempre vinto in casa, totalizzando diciotto
vittorie ed un pareggio tra le mura amiche. A proposito di pareggi, questo campionato ne ha registrato solo ottanta, il
dato nettamente più basso da quando è tornato a venti squadre (stagione 2004/05). Basti pensare che la Juventus ha ottenuto il primo
stagionale solo a marzo mentre la Roma, seconda classificata, ne ha ottenuti solo tre in tutto il campionato, primatista stagionale in tal senso sul totale,
mentre condiviso per i dati casalinghi (uno, come la Juventus) ed esterni (due, come il Cagliari). La Juventus, unica senza sconfitte interne, ha registrato
la migliore difesa, mentre il Napoli, terzo classificato, è stato il migliore attacco.
In zona retrocessione, per gran parte
della stagione c’è stata poca suspence, visto che Crotone, Palermo e Pescara venivano quasi subito staccate dalla concorrenza ponendosi come candidate
quasi certe alla retrocessione, In realtà quello di retrocedere è stato il destino di solo due di queste squadre, perché nel finale di campionato il
Crotone avviava un’irresistibile rimonta a danno dell’Empoli, scavalcato incredibilmente in classifica proprio all’ultima giornata. Una rimonta avviata
proprio in occasione dello scontro diretto in Calabria del girone di ritorno, alla 22ma giornata, quando, alla vigilia, il Crotone aveva uno svantaggio di
undici punti. Da allora l’Empoli otteneva un pareggio alla 23ma giornata e poi ben sette sconfitte consecutive tra la 24ma e la 30ma giornata. A titolo di
curiosità, rileviamo il fatto che nella classifica finale nessuna squadra ha ottenuto lo stesso punteggio di un’altra, evento assolutamente raro e
inconsueto.
Per il Cagliari sono scesi in campo un complessivo di trentaquattro calciatori, il massimo storico per una
stagione in A. Di questi, ben cinque si sono alternati in porta, altro primato storico per il Cagliari. Nessuno ha giocato tutte le partite. I più
presenti sono stati Alves e Borriello con trentasei gare ciascuno. Quest’ultimo è stato anche il miglior realizzatore con sedici reti all’attivo, mentre
c’è stato molto equilibrio tra gli altri realizzatori in maglia rossoblù (ben tredici calciatori oltre Borriello), con sette reti ciascuno per Farias,
Joao Pedro e Sau.