Campionato Serie A
Sull’onda del campionato appena passato, per questa stagione 2009/10 ci sono molte aspettative per il Cagliari. Alla cui guida tecnica viene confermato
Allegri.
L’organico viene modificato il meno possibile. La principale partenza è quella di Acquafresca, bomber delle ultime due stagioni.
Passerà al Genoa, anche se la prima parte del campionato la giocherà in prestito all’Atalanta, squadra alla quale viene ceduto il difensore Bianco.
Altri difensori in partenza Magliocchetti che va in Serie B, alla Triestina da cui arriverà, nel mercato di riparazione, il portiere Agazzi e Matheu che,
nostalgico della madrepatria,torna in Argentina. A centrocampo si hanno le partenze di Fini, destinazione Siena, e di Mancosu con il quale c’è uno scambio
con l’Empoli, altra squadra di Serie B, da cui arriva il difensore Marzoratti. Oltre a lui e ad Agazzi, i nuovi arrivi in rossoblù saranno quelli di
Ariaudo in prestito dalla Juventus, per quanto riguarda la difesa, di Barone dal Torino e di Dessena, in prestito dalla Sampdoria, per quanto riguarda il
centrocampo. Per l’attacco viene ingaggiato il capocannoniere dell’ultimo campionato portoghese, cioè il brasiliano Nenè per rimpiazzare Acquafresca e si
ha, inoltre, il rientro di Larrivey dal prestito in Argentina. In questa stagione esordiranno in prima squadra tre calciatori del settore giovanile, cioè
Verachi, Vigorito e Gallon nonché il bielorusso Sivakov, già in rossoblù in una precedente stagione nella quale mai era sceso in campo e che comunque
verrà ceduto al Piacenza nel corso del mercato di riparazione in cambio del belga Nainggolan, che sarà grande protagonista in rossoblù negli anni a venire.
Il campionato, più o meno come il precedente, parte a rilento e ha come ovvio prologo la clamorosa eliminazione dalla Coppa Italia per mano della
Triestina. L’esordio è con un pari a reti bianche sul terreno del neopromosso Livorno a cui fanno seguito tre sconfitte consecutive che, comunque, non
portano all’ultimo posto in classifica che è occupato dall’Atalanta a quota zero.
Per il terzo anno consecutivo la prima vittoria in campionato
avviene in trasferta, grazie alla prima rete in rossoblù di Nenè, stavolta sul terreno del Bari, altra neopromossa e protagonista di un buon campionato,
che viene raggiunta in classifica sette giorni dopo per effetto del secondo successo consecutivo in campionato dei rossoblù, ancora in trasferta, stavolta
a spese dell’altra neopromossa, il Parma. Risultato al quale i rossoblù non riusciranno a dare continuità perché nel successivo incontro casalingo contro
il Chievo non solo non arriverà la prima vittoria interna, ma addirittura un’inattesa sconfitta. La prima di due consecutive perchè la settimana dopo il
Cagliari è battuto a Catania.
Passate questi primi otto turni di campionato, caratterizzati da risultati altalenanti e da una classifica
certamente poco soddisfacente, il Cagliari cambia nettamente passo a partire, finalmente, dal primo successo interno, contro il Genoa alla nona giornata,
centrando quattro vittorie consecutive, che diventano cinque in sei gare considerando la
vittoria di prestigio contro la Juventus, avvenuta dopo la sconfitta sul campo del Milan, risultati che portano il Cagliari ad un ottimo settimo posto e
in piena corsa per un posto nelle coppe europee. Tra queste gare c’è da ricordare quella doppiamente storica contro l’Atalanta dell’undicesima giornata,
millesima partita e trecentesima vittoria in Serie A.
Il girone di andata viene chiuso un po’ in calando, ma la classifica, molto corta, e che vede i
rossoblù noni, legittima ancora le ambizioni europee del Cagliari in previsione del girone di ritorno, anche perché manca all’appello una partita, la
trasferta di Udine della diciassettesima giornata, non disputata a causa della neve. Il tutto anche grazie a quello che sarà il bomber stagionale, Matri,
che va a segno ininterrottamente dalla decima alla sedicesima giornata entrando nella storia rossoblù per avere realizzato almeno una rete in sette gare
di campionato consecutive, eguagliando in tal senso nientemeno che Riva.
La ristrettezza della classifica per quanto riguarda la zona europea è
testimoniata anche dal fatto che basta il successo nella prima di ritorno per portare il Cagliari dal nono al settimo posto. I rossoblù, nella prima parte
del girone di ritorno, riescono a galleggiare nella zona europea della classifica arrivando a quello che sarà il crocevia della stagione che è il mese di
febbraio. In cui il Cagliari bissa i risultati del girone di andata vincendo consecutivamente (stavolta in casa) contro Bari e Parma e alla vigilia del
recupero della gara di Udine, da disputare mercoledì 24. Un eventuale successo contro una squadra un po’ in difficoltà e reduce da due
sconfitte consecutive, porterebbe per davvero i rossoblù, che sono in un ottimo stato di forma, in orbita in classifica, esattamente al quarto posto
occupato dalla Juventus. E il sogno pare concretizzarsi perché il Cagliari passa immediatamente in vantaggio (dopo appena due minuti dall’inizio della
gara) e chiude avanti la prima frazione di gioco. Invece accade che il sogno finisce lì perché in un secondo tempo inspiegabilmente sottotono, i
rossoblù subiscono due reti in tre minuti perdendo la partita e iniziando, di fatto, un altro incredibile campionato che li vedrà clamorosamente crollare
in classifica. Insomma, il successo casalingo contro il Parma della venticinquesima di campionato, che pareva il preludio ad una stagione da sogno, sarà,
viceversa e incredibilmente, l’ultimo del campionato.
Nelle successive otto partite il Cagliari raccoglie appena due punti, perdendo
pesantemente, tra le altre cose, 5 a 3 sul campo del Genoa e il presidente Cellino pur di dare una scossa ad una squadra irriconoscibile e demotivata,
decide per il cambio dell’allenatore affidando la squadra al tecnico della primavera Melis.
Che parte con un pareggio casalingo 2-2 contro il Palermo che porta a ventiquattro le reti subite negli ultime nove partite. La scossa sperata non arriva perché le cinque ultime gare, quelle con Melis allenatore vedono il Cagliari raccogliere solamente quattro pareggi e chiudere mestamente quintultima in classifica.
Una stagione che sarà l’ultima da calciatore per Lopez, tra i più presenti di ogni tempo con dodici stagioni di milizia e più di trecento gare ufficiali in rossoblù.
Il campionato ha registrato il quinto successo consecutivo dell’Inter campione in carica che tocca la vetta della classifica la prima volta alla quinta giornata perché le
partenze più convincenti sono quelle di Juventus e Sampdoria che fanno il pieno nei primi quattro turni di campionato e la formazione genovese riesce
anche a stare da sola in classifica alla sesta giornata battendo proprio la capolista del momento, l’Inter, come detto. Che riprende la vetta la settimana
successiva per quella che sembrava una fuga inarrestabile e solitaria.
Accade invece che, a sorpresa, si faccia largo una Roma partita
malissimo, con ben la metà di partite perse dopo le prime dieci gare di campionato. Invece succede che la sconfitta della decima giornata, la terza
consecutiva, avvii per la squadra capitolina una impressionante serie positiva di ben ventiquattro partite senza sconfitte, con le prime sei del girone di
ritorno tutte vinte che diventano sette consecutive con l’ultima di andata. Questo andamento porta la Roma ad avvicinarsi sempre più all’Inter riducendo
il distacco al minimo (un punto) vincendo lo scontro diretto in casa alla trentunesima giornata e compiendo addirittura il sorpasso alla trentatreesima,
approfittando del pareggio esterno dell’Inter e strappando ai milanesi la testa della classifica per due giornate con ancora quattro partite da disputare.
La giornata decisiva è la trentacinquesima che regala qualche brivido all’Inter che, nell’anticipo casalingo del sabato contro un’Atalanta in piena zona
retrocessione, subisce un clamoroso svantaggio che, comunque, viene rimontato e chiuso con la prevedibile vittoria. L’esatto contrario della Roma che,
impegnata in casa contro un’ottima Sampdoria che finirà quarta in classifica con il primato quale difesa meno battuta in casa, avrà il comportamento
opposto rispetto a quello dell’Inter, chiudendo la prima frazione in vantaggio e subendo la rimonta dell’avversaria che riporta l’Inter definitivamente in
testa alla classifica con un vantaggio di due punti e il conseguente addio ai sogni di gloria della Roma, che chiuderà con il migliore punteggio in
trasferta. A suggellare quella che sarà un’annata memorabile per l’Inter, il successo in Coppa Italia e quello in Champions League
In zona retrocessione si registra la caduta del Livorno che torna in Serie B dopo una sola stagione nonostante un girone di andata
condotto in piena media salvezza a cui, però, è seguito una disastrosa seconda parte di campionato in cui i toscani sono stati capaci di ottenere una sola
vittoria finendo ultimi in classifica e preceduti dal Siena, la peggiore come punteggio casalingo, che, viceversa, ha chiuso ultimo il girone di andata
senza riuscire a recuperare. L’altro posto per la Serie B va all’Atalanta che viene matematicamente condannata a novanta minuti dal termine del torneo,
che ha visto ben tre squadre, cioè Inter, Palermo e Sampdoria, chiudere senza sconfitte casalinghe e nessuna squadra senza successi esterni.
L’inter conseguiva quasi tutti i primati stagionali con l’esclusione, come detto, dei punti in trasferta e della difesa casalinga. Il Milan condividerà
con l’Inter il primato come migliore difesa esterna. In coda alla classifica da sottolineare, in negativo, il rendimento esterno dell’Udinese , la meno
vincente di tutti con un solo successo e la peggiore come punteggio, a pari demerito con Atalanta e Livorno. Tra gli altri primati negativi, quasi tutti
conseguiti da Siena e Livorno, ce n’è, purtroppo, anche uno per il Cagliari, peggiore difesa casalinga.
Per i rossoblù, in questo campionato,
sono scesi in campo un complessivo di ventisette calciatori, due dei quali, cioè Agostini e Matri, giocheranno tutte le trentotto partite di campionato.
Da sottolineare il fatto, al riguardo, che Agostini non ha disertato nemmeno un minuto di campionato. Per Matri anche il primato come migliore
realizzatore, con tredici reti segnate.