2006/07
Coppa Italia
Questa edizione della Coppa Italia ricalca, nella formula, quella dell’ultima edizione. Riguardo le partecipanti, che sono settantadue come un anno prima,
c'è la novità dell'apertura anche a squadre del quarto e quinto livello della piramide calcistica nazionale. Quindi, oltre tutte le squadre di A e B, e
alle squadre di Serie C1, che sono venti, ce ne sono anche otto di Serie C2 e due di Serie D.
Per il Cagliari, dunque, finito nelle retrovie
della classifica del campionato precedente, ci sono i tre turni precampionato in gara unica e sempre in trasferta in attesa che entrino in gioco, dagli
ottavi di finale in poi, le squadre meglio piazzate in classifica con formula ad eliminazione diretta che si trasforma nel doppio confronto.
I rossoblù, rispetto alla stagione precedente, hanno avversari meno abbordabili e non riescono ad arrivare agli ottavi di finale. Dopo avere un po’
faticosamente estromesso il Cuneo, formazione di Serie C2, il Cagliari affronterà due squadre di Serie B. Nel secondo turno elimina il Verona, nel terzo
dovrà cedere il passo al Brescia al termine di una gara dalle mille emozioni protrattasi ai tempi supplementari che ha visto la formazione lombarda
sbagliare, nei tempi regolamentari, ben due calci di rigore rischiando una clamorosa beffa allorquando, nel corso del primo tempo supplementare, è stato
Suazo a presentarsi dagli undici metri sbagliando a sua volta prima che il bresciano Serafini, uno dei due calciatori della squadra di casa che aveva
sbagliato un calcio di rigore, si riscatti nel secondo tempo supplementare realizzando la rete del definitivo 1-0.
Il torneo non riservava
sorprese, per quella che è stata la stagione calcistica italiana, per quanto riguarda le due finaliste. Le stesse di un anno prima, cioè Inter e Roma, che
hanno anche dominato il campionato finendo rispettivamente prima e seconda. Sorprendente è stato l’esito non tanto per la vittoria della Roma, unica
squadra capace di sconfiggere in campionato l’Inter, capovolgendo così l’esito della finale di un anno prima, quanto per il netto punteggio con la quale
la formazione capitolina sia stata capace di vincere la gara di andata, un roboante 6-2, più di un'ipoteca sul successo finale. Infatti, per sollevare il
trofeo, è stato loro sufficiente contenere in una onorevole sconfitta la gara di ritorno, terminata con il punteggio di 2-1.