La storia del Cagliari
Tutta la cronistoria rossoblù, partita per partita
2002/03
Campionato Serie B
Scampato il pericolo di una clamorosa retrocessione in Serie C evitata la stagione prima, il Cagliari si tuffa in questo campionato con rinnovate ambizioni di alta classifica. E il punto fermo su cui ripartire per questo appare l’allenatore che aveva preso la squadra in corsa l’anno prima facendola risalire in classifica. Cioè Sonetti. Che effettivamente inizia la stagione con il ritiro precampionato e il primo impegno ufficiale stagionale, la Coppa Italia. Invece accade che il presidente Cellino, deluso dalle prestazioni del Cagliari nelle prime tre partite che contano, con il Cagliari eliminato dalla competizione, decida, con la partenza del campionato alle porte, prevista per il 14 settembre, di esonerare il tecnico all’indomani dell’ultima di Coppa, giocata domenica 8 settembre. E di sostituirlo con Ventura, allenatore in un ottimo biennio con il Cagliari, partito nel 1997/98 con l’ultima promozione dalla B alla A e seguito da un brillantissimo massimo campionato in A, l’ultimo in cui si è riusciti a mantenere la categoria.

Va anche detto che, a sfavore di Sonetti, ha giocato anche un clamoroso slittamento dell’inizio del campionato. Che sarebbe dovuto partire domenica 1 settembre, tra la seconda e la terza e ultima giornata di Coppa Italia, con il Cagliari ancora in corsa per la qualificazione. Uno slittamento che ha fatto iniziare il campionato dopo la fine della fase preliminare di Coppa Italia, mentre, a calendario normale, la fine della Coppa Italia sarebbe stata dopo due turni di campionato. Questo ritardo nasce dal mancato accordo, per alcune società, sui proventi dei diritti televisivi e la stagione agonistica parte con la terza giornata, dopo che, finalmente, si riesce a scendere a compromessi.

In sede di mercato per il Cagliari vanno via i difensori Circati e De Angelis rispettivamente in C1 al Padova e in B al Cosenza, il centrocampista Sulcis in A al Perugia e l’attaccante Negri al Livorno in B. Un altro difensore che va via è Dionisio che passa al Lecco in cambio di Loria, difensore anch’egli ma che si dimostrerà anche molto valido in fase realizzativa, un po’ come i vari Cornacchia, Firicano e Napoli dei tempi passati. Con lui arrivano il giovane difensore Di Fabio, con il quale ritorna un calciatore brasiliano nel Cagliari dopo i tempi di Claudio Nenè, che fino a quel momento era stato l’unico, quindi i centrocampisti Manighetti dalla Sampdoria, Pineda dall’Udinese e Guana dal Brescia e l’attaccante Ranalli dal Lanciano. Rientra dal prestito alla Spal in Serie C1 Carrus.

Come detto campionato che parte il 14 di settembre e per gli spettatori del Sant’Elia nella gara contro il Napoli c’è la sorpresa di tribune metalliche portate a ridosso del campo e sopra la vecchia pista di atletica per sopperire alla vetustà delle vecchie gradinate in cemento armato, in fase di decadenza. Situazione che fa ricordare la struttura del vecchio stadio Amsicora, quello dello scudetto. L’avvio del torneo dei rossoblù è molto incoraggiante, il bilancio delle prime nove partite parla di cinque vittorie, tre pari ed una sola sconfitta e in questo inizio il Cagliari si trova per cinque giornate al primo posto, tre di queste in solitario.

Ma all’undicesimo impegno di campionato arriva per il Cagliari una svolta in negativo che segnerà un’inversione di tendenza nel cammino dei rossoblù. Sul finire della gara interna contro il Messina, che è in vantaggio 1-0, uno spettatore invade il campo colpendo il portiere della squadra siciliana, che passerà una notte in osservazione in ospedale. L’arbitro sospende la gara, che verrà data persa a tavolino ai padroni di casa con annessa squalifica del campo. Squalifica del campo che non è una novità stagionale in quanto già la gara contro il Lecce, da disputare per calendario in casa, è stata in realtà giocata, causa squalifica, a Roma. Novità assoluta per il Cagliari, per la prima volta costretto a giocare una gara interna di campionato fuori dalla Sardegna. Insomma, il rovescio della medaglia dell’avere le tribune a ridosso degli spalti. Da quel momento in poi il Cagliari ha un andamento non più dettato dalla continuità di rendimento, indispensabile per mantenere un ritmo da promozione, ma contradditorio con immancabili successi interni alternati ad altrettanto immancabili sconfitte in trasferta, in alcuni casi anche pesanti come i 3-0 subiti sui campi di Venezia e Trieste e il 4-2 di Vicenza.

Delle gare interne, da segnalare di questo lasso di tempo il fatto che le due giornate di squalifica con il quale la Giustizia Sportiva ha punito il Cagliari per l’invasione di campo nella partita contro il Messina, vengono scontate a Tempio Pausania, con lo stadio Manconi attrezzato per la Serie B e sempre immancabilmente pieno di tifosi.

Dopo il già citato rovescio di Venezia, il Cagliari inizia a rallentare anche in casa, con due pari consecutivi intervallati dalla consueta sconfitta esterna (stavolta a Napoli) a alla 23ma giornata i rossoblù si trovano in un anonimo nono posto, a distanza di sicurezza dalla zona retrocessione ma anche a distanza siderale da quella promozione.

In questo periodo c’è stato anche il mercato di riparazione che registra lo scambio di difensori col Chievo, dove va Grassadonia e da cui arriva Longo e l’arrivo dell’attaccante Bucchi dal Catania, a cui va il centrocampista Colasante. Rientra in rossoblù dopo due anni Macellari, tesserato del Bologna senza avere disputato un solo minuto in campionato.

Dopo sette consecutive sconfitte fuori casa arriva finalmente il successo sul campo del Genoa e un’altra svolta al campionato del Cagliari, stavolta in positivo, arriva dopo l’incontro successivo alla gara in Liguria, cioè la sconfitta interna al cospetto del Siena, squadra in piena corsa promozione. Infatti i rossoblù, lentamente, risalgono la classifica. Prima con quattro pari consecutivi, poi con la vittoria interna a danno del Cosenza, che arriva dopo ben tre mesi dall’ultimo successo casalingo, quindi un altro pari a Messina e ben tre vittorie consecutive per un totale di nove risultati utili di fila e un bottino di diciassette punti che portano il Cagliari, a quattro turni dal termine del campionato, a tre punti dal quarto posto, l’ultimo utile per salire in Serie A.

Ma il sogno finisce qui perché l’incontro successivo è in casa della capolista Sampdoria che, proprio in caso di vittoria, avrebbe la matematica certezza della promozione. I genovesi la spuntano e il Cagliari chiude il suo campionato all’ottavo posto, non prima di avere centrato, alla penultima giornata, l’unico 0-0 stagionale, in casa del Bari, passando dal primato stagionale massimo dell’annata precedente in quanto a pareggi a reti bianche (nove nel 2001-02) al minimo in questa annata, uno come la Triestina, ma soprattutto perdendo l’ultima gara al Sant’Elia contro un Catania, squadra già matematicamente retrocessa, primatista in negativo per sconfitte esterne e che fino a quel momento non aveva ottenuto nessuna vittoria lontano dalle mura amiche.

Una partita apparentemente insignificante e che nulla avrebbe da dire alla classifica ma che, in realtà, diventerà storica perché cambierà in assoluto il corso della storia della Serie B in quanto la squadra siciliana ha un reclamo in corso avverso una sconfitta decretata dalla Giustizia Sportiva di una gara finita con la vittoria sul campo. E questi tre punti porterebbero il Catania alla conferma nella categoria a discapito del Napoli, quintultimo in classifica (cosa che non sarebbe accaduta qualora il Cagliari non avesse perso).

Il Catania, formazione neopromossa, chiaramente insoddisfatto dalla sentenza della Giustizia Sportiva, presenta reclamo alla magistratura ordinaria, violando le regole federali. Ne viene fuori, in estate, un immenso polverone che viene salomonicamente risolto allargando il campionato di Serie B, destinato ad arrivare a ventidue squadre a partire dalla stagione 2004/05 attraverso un anno di transizione di ventiquattro squadre nella stagione 2003/04 e per questo vengono annullate le quattro retrocessioni maturate sul campo.

Tornando alla storia di questo campionato, in testa alla classifica c’è stato grande equilibrio e per più di metà del campionato non c’è stata una squadra a dominare un campionato, quindi, senza un padrone. Tant’è vero che sono state ben sei le squadre che sono riuscite a toccare la vetta solitaria della classifica, cioè la neopromossa Triestina (che ha chiuso al primo posto il girone di andata), l’Ancona, il Cagliari, il Lecce, la Sampdoria e il Siena. E sono state anche altre le formazioni ad essersi affacciate nei quartieri alti della classifica con ambizione di promozione.

La svolta in testa alla classifica c’è stata alla 24ma giornata con la Sampdoria a issarsi definitivamente in vetta. Con la squadra ligure ottiene la matematica certezza della promozione, la giornata successiva, per la prima volta nella sua storia, il Siena che proprio all’ultimo turno si toglie la soddisfazione di agganciare al primo posto la Sampdoria. Queste due squadre sono state le migliori per punteggio nel girone di ritorno.

Si arriva alla penultima di campionato con l’incertezza per gli altri due posti, che vedevano il lizza ben quattro squadre, cioè Ancona, Triestina, Lecce e Palermo con queste ultime due squadre impegnate tra loro nello scontro diretto, da giocare in Puglia.

Alla fine i risultati davano ragione all’Ancona e al neoretrocesso Lecce che completavano così il quartetto delle promosse. In coda alla classifica veniva ben presto condannata la Salernitana, unica squadra a chiudere senza vittorie in trasferta e con quasi tutti i primati negativi, che già da novembre rimaneva ultima e da sola in classifica. Mentre il nome delle altre tre squadre destinate al declassamento, prima che venisse fuori il caso Catania, si avevano già al termine della penultimo turno con la condanna anche per Cosenza e Genoa.

Tra gli altri primati del campionato segnaliamo quello del Lecce come unica squadra senza sconfitte casalinghe e quello del Bari che, pur terminando decimo in classifica, riusciva ad esprimere il migliore attacco esterno.

Per il Cagliari in questo campionato sono scesi in campo un complessivo di ventotto calciatori, nessuno dei quali disputerà tutte le trentotto gare di campionato. I più presenti saranno Pantanelli ed Esposito con trentasette gare ciascuno, con quest’ultimo anche miglior realizzatore con undici reti all’attivo.