1995/96
Coppa Italia
Leggera variante nella formula rispetto a quanto stabilizzatosi negli ultimi anni per questa edizione della Coppa Italia. A differenza di quanto visto nelle
ultime stagioni la struttura è pressochè identica ma si ha uno snellimento nello svolgimento con, oltre che il primo, come di consueto, anche il secondo e il terzo turno
da disputarsi in gara unica sul campo di una delle due contendenti, con formula dell’andata e ritorno che torna a partire dai quarti di finale con numero
complessivo di partite che, consequenzialmente, passa da settantotto a cinquantaquattro.
Si ha
anche una variante nella composizione del lotto delle squadre partecipanti in quanto, oltre alla vincente della Coppa Italia di Serie C, la partecipazione
è aperta anche alla finalista sconfitta. Non di rado queste due squadre abbinano al loro brillante cammino in Coppa la promozione alla categoria superiore,
ma questo non è accaduto nella stagione precedente. Ragion per cui tra le squadre ai nastri di partenza, sempre in numero di quarantotto, avremo due squadre di Serie C2, fatto
decisamente anomalo. Addirittura una di queste, cioè il Forlì, onora il torneo disputandolo senza indossare i panni della comparsa designata terminando il
suo cammino solo nel suo terzo impegno e non prima di essersi tolto la soddisfazione di avere eliminato, tra le sue due precedenti avversarie, una squadra
di Serie A, tre categorie sopra la propria. Sulla stessa falsariga, l'ottimo cammino del Fiorenzuola, alla sua seconda partecipazione consecutiva come
squadra di Serie C1, che eliminava una squadra di Serie B e una di Serie A prima di essere eliminata, come il Forlì, negli ottavi di finale.
Il Cagliari, esentato dal primo turno come sedici delle diciotto di A, esordisce nel secondo dove trova la Lucchese, formazione di Serie B, che dà
notevole filo da torcere ai rossoblù, al punto da chiudere la prima frazione di gioco in vantaggio sul clamoroso punteggio di 2-0.
La partita,
dalle mille emozioni, vede prima i rossoblù capovolgere il risultato con tre reti nel secondo tempo poi i toscani pareggiare la contesa entro i novanta
minuti portandola ai supplementari dove una rete di Silva, alla prima rete ufficiale in rossoblù, porta il Cagliari al turno successivo dove sconfigge con
il punteggio di 2-1 la Sampdoria al Sant’Elia in una gara agonisticamente accesissima al punto da terminare in dieci contro nove a causa di tre espulsioni,
una per il Cagliari e due per la Sampdoria.
L’avventura rossoblù in questa edizione della Coppa Italia terminava in maniera rocambolesca per
mano dell’Atalanta, nel turno successivo, cioè i quarti di finale, stavolta da disputarsi al meglio delle due gare.
Nella prima, disputata in
casa, il Cagliari vince 1-0 con una rete di O’Neill, anch’egli alla sua prima marcatura ufficiale in rossoblù. Nella seconda, decisamente più emozionante,
il Cagliari chiude sotto 2-0 nel primo tempo, risultato che promuoverebbe l’Atalanta che, però, subisce la rimonta avversaria nel secondo tempo con il
Cagliari, a cui basterebbe una rete senza subirne alcuna, si porta addirittura sul 2-2 ipotecando la qualificazione perché l’Atalanta, nei dodici minuti
mancanti al termine della gara, sarebbe obbligata almeno a segnare due reti senza subirne per passare il turno.
Invece è proprio questo che
accade e l’Atalanta, vincendo 4-2 va avanti nella manifestazione fino ad arrivare addirittura alla doppia finale dove l’attendeva la Fiorentina che si
aggiudicava il trofeo, a ventuno anni dall’ultimo successo, riuscendo a vincere tutte le partite disputate eguagliando, in tal senso, l’impresa del Napoli
nella stagione 1985/86 dove, curiosamente, era sempre l’Atalanta ultima contendente della Coppa ai vincitori.