La storia del Cagliari
Tutta la cronistoria rossoblù, partita per partita
1993/94
Coppa U. E. F. A.
Il Cagliari torna a presentarsi in una competizione internazionale dopo esattamente venti stagioni di assenza e lo fa nella medesima competizione, la Coppa U. E. F. A. Che, in tutti questi anni, non ha cambiato la sua formula con sessantaquattro squadre ai nastri di partenza, le meglio classificate nei vari campionati europei (escludendo le vincitrici, che partecipano alla Coppa Dei Campioni e le vincenti della Coppa Nazionale, che partecipano alla Coppa Delle Coppe, a meno che vincente del titolo nazionale e della Coppa Nazionale non sia la stessa, nel qual caso in Coppa Delle Coppe va la finalista perdente). E formula dell’accoppiamento tra due formazioni con eliminazione diretta in gara di andata e ritorno sui campi delle due contendenti e discriminante delle reti realizzate in trasferta in caso di parità nel doppio confronto (passa chi ha realizzato di più in trasferta) con tempi supplementari ed eventuali calci di rigore nella gara di ritorno in caso di punteggio speculare.

In questa competizione, a differenza di Coppa Dei campioni e Coppa Delle Coppe, in cui il trofeo viene assegnato in finale unica in campo neutro, la vittoria viene decisa al meglio della doppia finale sui campi delle due contendenti.

A questo appuntamento con il ritorno in Europa si presenta un Cagliari in fase ascendente nella sua storia sportiva recente e molto motivato e ben deciso a fare un’ottima figura. Alla riprova del campo la cosa riesce ottimamente ai rossoblù che si renderanno protagonisti di uno splendido torneo che lascia addirittura il rimpianto storico di non averlo vinto, vista anche la caratura degli avversari.

Il primo ostacolo del Cagliari in questa competizione è costituito dalla formazione rumena della Dinamo Bucarest, certamente un avversario con più esperienza in campo europeo, ma la squadra allenata da Giorgi dimostra subito di essere assolutamente competitiva anche in questo prestigioso palcoscenico disputando la gara di andata in trasferta senza timore reverenziale alcuno realizzando due preziose reti nel primo tempo, chiuso in parità, e trascinando la gara fino alla fine sul 2-2 prima che un discutibile calcio di rigore a due minuti dal termine spezzi l’equilibrio per il 3-2 finale in favore dei rumeni. Risultato comunque assolutamente rimediabile, come dimostra la gara di ritorno nella quale i rossoblù si sbarazzano abbastanza agevolmente degli avversari vincendo 2-0 ed accedendo così ai sedicesimi di finale.

Dove incontrano l’avversario che più di tutti li farà soffrire in questo torneo. Trattasi dei turchi del Trabzonspor che dominano la gara di andata disputata in casa, passando in vantaggio nel primo tempo e avendo, però, la pecca di non chiuderla. Cosicchè, proprio al novantesimo minuto, in una delle rare occasioni da rete, il solito implacabile Dely Valdes porti la contesa sull’1-1. E proprio questa rete realizzata in trasferta risulterà decisiva perché la gara di ritorno, disputata al Sant’Elia sotto una forte pioggia, terminerà sul nulla di fatto, nonostante gli insistenti attacchi della formazione turca, premiando così il Cagliari con il passaggio al turno successivo dove incontrerà il Malines, formazione belga che, nel decennio precedente ebbe modo di iscrivere il suo nome nell’albo d’oro dell’U. E. F. A. vincendo una Coppa Delle Coppe e una Supercoppa Europea.

L’incontro di andata, disputato ancora in trasferta e con il campo ghiacciato, è di quelli memorabili e storici e vede il Cagliari vincere 3-1 con seria ipoteca sul passaggio del turno già in tasca. Il tutto reso più bello da due reti di calciatori sardi (Matteoli e Pusceddu) sotto gli occhi di tantissimi emigrati sardi in Europa presenti sugli spalti. L’incontro di ritorno diventa quasi una formalità con i rossoblù che si impongono 2-0 accedendo così al turno successivo, da disputarsi a marzo, una volta finiti i rigori del clima invernale.

Il sorteggio, per il doppio confronto dei quarti di finale, riserva al Cagliari una connazionale, la Juventus, detentrice del trofeo. La gara di andata, stavolta, si disputa al Sant’Elia con i rossoblù che si impongono con il punteggio di 1-0, risultato di discreto valore da amministrare in una competizione equilibrata. La gara di ritorno andrà anch’essa a stamparsi a fuoco nella memoria delle migliori imprese della storia perché il Cagliari, nonostante l’arbitro ne combini di tutti i colori, riesce addirittura a cogliere la vittoria per 2-1 in rimonta, nonostante un calcio di rigore inesistente a sfavore e una rete annullata per un fuorigioco che non c’era.

A questo punto i rossoblù possono essere autorizzati a sognare la vittoria perché in semifinale l’avversario non pare irresistibile, viste le prestazioni del Cagliari in questo torneo. Si tratta ancora di una squadra italiana, cioè l’Inter, autrice, però, del peggiore campionato della sua storia, che finirà il campionato di Serie A appena un punto sopra la zona retrocessione.

Come nel precedente turno è lo stadio Sant’Elia ad ospitare la gara di andata, emozionante fino all’ultimo. Il Cagliari passa due volte in svantaggio, chiudendo il primo tempo sull’1-1 e con il punteggio sfavorevole per 2-1 fino a otto minuti dal termine, allorquando Criniti e Pancaro, subentrati a gara in corso, vanno a segno per il 3-2 finale che porta un Cagliari carico di ottimismo in vista della gara di ritorno.

Dove, però, purtroppo, scende in campo il peggior Cagliari della stagione. Squadra irriconoscibile e pesante sconfitta con il punteggio di 3-0 che non ammette repliche.

La delusione è indescrivibile, anche perché in finale arriva, a sorpresa, una squadra assolutamente poco quotata e certamente alla portata del Cagliari visto in Europa, dando così ai rossoblù e ai tifosi, la certezza di avere fallito una storica impresa certamente raggiungibile.

La Coppa U. E. F. A. edizione 1993/94 viene così vinta dall’Inter che porta il calcio italiano, assoluto dominatore di questa competizione negli ultimi anni, al quinto successo nelle ultime sei edizioni.

Da notare, in questa manifestazione, il fatto che solamente una delle centoventisei gare disputate terminerà ai calci di rigore.

Per il Cagliari, che ha giocato dieci partite vincendone sei, pareggiandone due e perdendone altrettante, sono scesi in campo un complessivo di diciannove calciatori con Fiori, Firicano, Matteoli, Oliveira e Pusceddu primatisti di presenze con tutte le dieci partite disputate e Oliveira miglior realizzatore con quattro reti, una più di Dely Valdes.