1987/88
Coppa Italia
In questa Coppa Italia 1987-88, con il format consolidato degli ultimi anni e quarantotto società ai nastri di partenza, il Cagliari, causa la sua
disastrosa situazione societaria, regolarizza le sue formalità all’ultimo istante e si presenta all’avvio stagionale con la squadra largamente incompleta
e a corto di preparazione atletica.
Di conseguenza le ambizioni per questo torneo sono nulle e l’utilità di queste gare precampionato per i
rossoblù è da ricercarsi nell’allenamento per l’attività agonistica, con un difficile campionato alle porte, che è certamente l’obiettivo principale.
Viene introdotta, in questa edizione del torneo, una novità regolamentare, relativamente alla fase estiva, quella precampionato a gironi. Cioè l’esecuzione
dei calci di rigore al termine della partite pareggiate, con modifica per l’assegnazione dei punti che diventano tre per chi vince entro i novanta minuti,
due per chi vince ai calci di rigore, uno per chi perde ai calci di rigore e zero per chi perde entro i novanta minuti.
I rossoblù, che non
oltrepassano lo scoglio dei gironi eliminatori, pareggiano entro i novanta minuti due partite, perdendo tutte le altre e finendo ultimi.
Le
partite pareggiate, poi entrambe perse ai calci di rigore, vanno ricordate perché una di queste è sul terreno di una pari categoria che verrà affrontata
in campionato, il Monopoli, mentre l’altra darà un minimo di soddisfazione perché si riesce a bloccare al Sant’Elia la squadra teoricamente più forte del
girone, cioè la Roma.
La Coppa verrà vinta, dalla Sampdoria a danno del Torino. Queste due squadre, che già si erano affrontate nel girone
eliminatorio, vincono 2-0 la rispettiva gara casalinga di finale e il verdetto viene deciso ai tempi supplementari della gara di ritorno, disputata a
Torino, con la rete della squadra genovese che contiene la sconfitta sul punteggio di 2-1 aggiudicandosi così la Coppa.