1987/88
Coppa Italia Serie C
Esordio nella manifestazione per il Cagliari. La Coppa Italia di Serie C vede in lizza le centootto formazioni delle due leghe di Serie C (la C1 e la C2)
e ha visto la sua prima edizione disputarsi nella stagione 1972/73. La formula di questa stagione prevede che le squadre in lizza vengono suddivise in
gironi da quattro formazioni ciascuno e gare di andata e ritorno da disputarsi prima della vigilia del campionato. Con qualificazione per la prima
classificata.
Il numero delle formazioni partecipanti alla fase a gironi non prevede le formazioni che hanno partecipato alla Coppa Italia.
Trattasi di dodici squadre: la vincitrice della precedente edizione (il Livorno), qualora non sia stata promossa in Serie B, le quattro neoretrocesse
dalla B alla C1 (tra queste il Cagliari) e le squadre classificatesi tra il terzo e il quinto posto dei due gironi della Serie C1. Le altre due squadre
sono le seste classificate di ciascun girone se la vincente della precedente edizione è compresa, diversamente la sesta del girone opposto a quello che
comprendeva la vincitrice. Qualora la vincitrice della Coppa fosse stata una squadra di Serie C2 delle due seste veniva esentata dal primo turno, in
quanto partecipante alla Coppa Italia, per sorteggio.
I gironi venivano formati con criteri geografici e registravano una defezione prima della
partenza della manifestazione con il Montebelluna, inserito nel girone F, che si ritira lasciando lo stesso raggruppamento formato da tre sole squadre con
una partita a giornata e l'altra squadra ad osservare un turno di riposo. Quindi partecipanti alla competizione non più centootto squadre ma centosette.
Essendo il numero delle partecipanti
alla fase a gironi (novantacinque) non divisibile per quattro, si sono creati ventitré gironi da quattro squadre ciascuno e uno da tre. Delle trentasei
squadre ammesse al turno successivo, che diventava ad eliminazione diretta, ne venivano sorteggiate otto per fare in modo che si passasse ad avere
trentadue squadre che si potessero affrontare in un tabellone di tipo tennistico, con la differenza del sorteggio ad ogni turno anziché il metodo delle
teste di serie. Rispetto alla consuetudine dei tornei ad eliminazione diretta, c’è la particolarità regolamentare costituita dal fatto che, qualora al
termine della seconda partita le due squadre abbiano realizzato lo stesso numero di reti, non viene promossa quella che ne ha realizzato di più in
trasferta ma si disputano i tempi supplementari e, in caso di persistente parità, si tirano i calci di rigore.
Anche l’accoppiamento delle
gare ad eliminazione diretta viene realizzato con criteri geografici in modo che in finale arrivi una squadra del centro-nord Italia e una del centro-sud
Italia. Per questo motivo il Cagliari, esentato dal primo turno in quanto partecipante alla Coppa Italia, essendo una delle quattro neoretrocesse dalla B
alla C1, va ad affrontare nei sedicesimi di finale un’altra squadra sarda, la Torres.
Le quali squadre sarde partecipanti alla fase a gironi
sono cinque, quattro in un unico girone sardo (Olbia, Sorso, Tempio e Torres con quest’ultima qualificata) e una (il Carbonia) compresa in un girone
laziale.
Il Cagliari elimina la Torres nel sempre suggestivo derby sardo e ferma il suo cammino nei quarti di finale, dopo avere eliminato la
Lodigiani (la squadra vincitrice del girone che comprendeva anche il Carbonia) per mano del Francavilla.
La Coppa verrà vinta dal Monza, al suo
terzo successo nella manifestazione, che sconfiggerà nella doppia finale il Palermo, formazione di Serie C2.