Campionato Serie B
Questa annata 1983/84 è l’amaro e inaspettato ritorno in Serie B per il Cagliari, dopo quattro campionati in A e all’indomani di un torneo in cui, a poche
battute dalla fine, la conferma della categoria pareva già una cosa certa. La logica impone al Cagliari un ruolo da favorito o comunque da protagonista
nelle parti nobili della classifica, ma la realtà del campo darà un responso ben diverso. Questo perché continua l’indebolimento del valore tecnico dei
rossoblù che prosegue ininterrottamente da quando è cambiata la presidenza, alla vigilia della stagione 1981/82.
Con Alberto Marchetti, che
rimane in Serie A, passando all’ambiziosa Udinese, va via ancora una volta il pezzo più pregiato della rosa. Rimangono nella massima categoria anche i difensori Azzali e Bogoni che passano rispettivamente al Pisa e all'Ascoli, così come Pileggi, in comproprietà col Torino, torna da questi ultimi. Mariano Marchetti, Restelli e Malizia
vanno al Padova, neopromossa dalla C1 e avversaria del Cagliari in questa stagione, nell'ambito di un'operazione di mercato che riporta Ravot in Sardegna.
Anche gli altri arrivi non sono all’altezza dei partenti. In porta viene ingaggiato Minguzzi, proveniente dalla Sambenedettese e in difesa Imborgia e Marino, calciatori di
categoria, prelevati rispettivamente da Reggiana e Catania. Altro volto nuovo in difesa è quello di Maggiora, con un discreto passato in Serie A, categoria da
cui proviene, data la militanza nella Sampdoria della stagione precedente, ma nella fase calante della carriera. Sempre in questo reparto, farà l’esordio
in prima squadra Valentini, proveniente dal settore giovanile rossoblù e che avvierà una lunga carriera con questi colori. A centrocampo arriva Biondi,
un veterano della B, proveniente dal Campobasso, a cui si aggiunge il ritorno di Bellini dopo una stagione in A alla Fiorentina.
In attacco il reparto viene
rafforzato dall’arrivo di Gori e Carnevale. Il primo è una giovane promessa dal cognome affascinante, per quanto riguarda la storia del Cagliari, proviene
dalla Serie C2, per l'esattezza dal Cattolica. Il secondo, coetaneo ma più esperto, ha già alle spalle anche una breve militanza in Serie A ed è reduce da
una stagione personale positiva in B condita da undici reti. Arriva, come Imborgia, dalla Reggiana. Questi due attaccanti, purtroppo, non lasceranno traccia per quella che è la
loro esperienza rossoblù. Ma il seguito della loro carriera sarà ben diverso con Gori che proseguirà anonimamente nelle categorie inferiori e che nel
Cagliari verrà ricordato solo per l'illustre cognome. Viceversa, Carnevale avrà un brillante futuro che lo porterà ad indossare la maglia della Nazionale,
con la quale disputerà i Campionati del Mondo del 1990 e a vincere scudetto e Coppa Italia con il Napoli.
Anche per la guida tecnica possiamo
parlare di un ritorno. Quello di Mario Tiddia, allenatore dell’ultima promozione del Cagliari dalla B alla A (stagione 1978/79) e di due bei campionati
successivi e consecutivi in massima serie. Al Cagliari non manca lo straniero che è il confermato Uribe, uno dei due calciatori provenienti da oltre
frontiera di tutto questo campionato di Serie B edizione 1983/84, dal quale si auspica il fatto che, almeno in questa categoria, dopo la deludente
stagione precedente, possa fare la differenza. L’altro straniero di un anno prima, Victorino, viene rispedito in patria senza rimpianti.
Ed è
proprio Uribe, con un magnifico calcio di punizione a scavalcare la barriera avversaria, l’artefice del positivo esordio dei rossoblù in campionato, 1-0
sull’Atalanta al Sant’Elia. Ma il Cagliari dimostra fin dalle prime battute del torneo di essere ben lungi dall’avere la mentalità giusta per affrontare
questo campionato, specialmente per quanto riguarda le gare esterne, dove il più delle volte viene nettamente sovrastato dagli avversari di turno.
Insomma, una squadra certamente non destinata a lottare al vertice, che pareggia spesso e che vince e segna poco.
Si tenta di migliorare le
cose con il mercato di riparazione che porta in rossoblù due centrocampisti, ma in realtà non si ripara un bel niente perché, con una squadra evanescente
in attacco, si decide clamorosamente di rinunciare a Carnevale che va al Catania, scambiato con uno dei centrocampisti di cui
accennato sopra, che risponde al nome di Crusco. L'altro proviene dalla Serie C1, nella fattispecie dal Rimini, si tratta di Zannoni.
Si galleggia sulle posizioni di centroclassifica per l’anno solare 1983, poi con l’arrivo del nuovo anno la squadra ha un calo e la situazione si fa
preoccupante. Nelle sette partite disputate tra la 16ma e la 22ma giornata il Cagliari non vince mai e si trova così in classifica ad appena un punto
dalla zona retrocessione. In questo intervallo di partite, clamorosa è la prima sconfitta interna stagionale, ad opera della Pistoiese, penultima in
graduatoria. La squadra non riesce a togliersi dai bassifondi della classifica al punto che a Pasqua come amara sorpresa c’è un quartultimo posto che
significherebbe retrocessione. La matematica certezza della conferma della categoria, cioè il minimo sindacale, si ottiene faticosamente solo all’ultima
giornata, grazie al successo interno contro l’Arezzo.
Per quanto riguarda la restante storia del campionato, registriamo il netto dominio delle
formazioni lombarde, che già in partenza rappresentavano un quarto di tutta la Serie B (cinque formazioni su venti) con le favorite Cremonese e Como,
battute la stagione precedente dal Catania nello spareggio a tre per la promozione, che otterranno la tanto sospirata ammissione alla Serie A rispettando
i pronostici della vigilia.
La testa della classifica è occupata per quasi tutto il campionato dal Como il quale, tuttavia, non riuscirà a
chiudere al primo posto perché subirà, nelle battute finali, il sorpasso da parte dell’Atalanta, partita un po’ a rilento, ma che riuscirà a centrare una
lunghissima serie positiva tra l’ottava e la trentunesima giornata, in cui non verrà mai sconfitta. La Cremonese, che chiuderà terza, torna nella massima
divisione dopo più di mezzo secolo di assenza.
Tra le retrocesse segnaliamo la seconda consecutiva del Catanzaro (come il Bologna un anno
prima) e la prima discesa nel terzo livello calcistico per il Palermo.
Per quanto riguarda qualche dato statistico di questo campionato, segnaliamo il
fatto che è stato un torneo da primato per quanto riguarda le vittorie esterne. Nella storia della Serie B a venti squadre, questa edizione 1983/84 è
stata quella con il minimo di successi fuori casa, appena trentaquattro in trecentottanta partite di campionato, meno del 9%. Ne consegue il fatto che Il
primato di vittorie in trasferta è stato ottenuto, con appena quattro successi, da parte di Atalanta, Como e Triestina e che le squadre mai vincenti
lontano dal campo amico sono state ben cinque. Ciononostante sono state solo due le squadre senza sconfitte casalinghe, l’Atalanta e il Padova.
Curiosamente, il Catanzaro, ultimo in classifica, ha il migliore attacco esterno. Questi dati hanno portato ad un grande equilibrio e ad una classifica
cortissima con ben dodici squadre racchiuse in sei punti, tra l’ottavo posto del Perugia e il penultimo della Cavese.
Per il Cagliari sono
scesi in campo un complessivo di ventitrè calciatori. Primatista di presenze sarà Vavassori con trentacinque partite disputate, miglior realizzatore, con
appena sette reti, a ulteriore testimonianza della sterilità dell'attacco, sarà Piras.