1982/83
Coppa Italia
Dopo anni di una formula consolidata per la Coppa Italia, per questa edizione 1982/83 c’è un rinnovo nella struttura del torneo. Infatti la competizione
viene aperta anche alle migliori squadre del terzo livello calcistico nazionale, cioè la Serie C1.
Si tratta di dodici formazioni, quattro
delle quali sono le retrocesse al termine del precedente campionato di Serie B, e le altre sono le terze, quarte, quinte e seste classificate di ciascuno
dei due gironi del precedente campionato di Serie C1. In questo modo le partecipanti passeranno da trentasei a quarantotto suddivise in otto gironi da sei
squadre ciascuno, due delle quali sono di Serie A, per dare vita ad una prima fase in cui le gare sono di sola andata con calendario sorteggiato insieme
alla composizione dei gironi e qualificazione prevista per le prime due classificate.
A questo punto il torneo, con sedici squadre in lizza,
prosegue con il meccanismo dell’eliminazione diretta e tabellone di tipo tennistico, in gare di andata e ritorno sui campi delle due squadre, accoppiate
per sorteggio. Si dà così vita a ottavi, quarti, semifinali e finali, anche queste ultime in doppia gara. C'è anche una novità regolamentare nelle partite,
dove viene portato a tre per squadra il numero massimo di sostituzioni consentito.
Riguardo il Cagliari, l’esordio è un po’ turbolento perché
la prima partita, disputata sul campo di una Reggiana portatasi in vantaggio a metà del primo tempo, viene sospesa al termine della prima frazione di
gioco. Sul finire della stessa l’arbitro concedeva al Cagliari un calcio di rigore che suscitava le vivaci contestazioni del pubblico che si rendeva
protagonista di un fitto lancio di oggetti in campo del quale rimaneva vittima l’arbitro che veniva così ferito. Riuscirà a portare a termine la partita
per quanto riguarda il primo tempo ma nelle sue condizioni era assolutamente impossibilitato alla prosecuzione della gara, con Giudice Sportivo che
assegnava quindi la vittoria al Cagliari. Il calcio di rigore era stato comunque sbagliato dall'attaccante Victorino. Che passa alla storia per essere
il primo straniero del Cagliari dopo il ritiro dall'attività agonistica del brasiliano Claudio Nenè, avvenuto nel 1976. Questo calciatore uruguayano è
alla sua prima assoluta ufficiale in maglia rossoblù e il suo errore dal dischetto sarà il triste presagio di quella che sarà la sua esperienza in Italia:
assolutamente fallimentare.
In ogni caso il Cagliari centrerà la qualificazione agli ottavi di finale, dove verrà nettamente estromesso dal
Milan, formazione militante all’epoca in Serie B, che si imporrà in entrambe le gare vincendo 2-1 al Sant’Elia e 4-2 al Meazza.
La Coppa Italia
verrà vinta dalla Juventus al termine di due combattutissime finali a spese del Verona, neopromosso in A e grande protagonista anche in campionato, solo
dopo i tempi supplementari, visto l’identico punteggio di 2-0 a favore dei padroni di casa al novantesimo minuto. La gara di ritorno, disputata a Torino,
sarà l’unica della competizione decisa ai tempi supplementari e vedrà il successo della formazione torinese con il punteggio di 3-0 con rete decisiva
messa a segno solamente ad un minuto dal termine di una doppia contesa che pareva oramai inesorabilmente destinata ai calci di rigore.