1980/81
Coppa Italia
In questa edizione della Coppa Italia si ha una importante modifica riguardo lo svolgimento dell’ultimo atto della manifestazione, quello previsto per
l’assegnazione del trofeo.
Infatti la Coppa non viene più aggiudicata in una finale unica in campo neutro, come accadeva da diverse stagioni,
bensì in doppia finale con partite di andata e ritorno sui due campi delle finaliste con, naturalmente, l’eventuale ricorso, nella partita di ritorno, a
tempi supplementari e calci di rigore qualora il punteggio della seconda partita risulti speculare rispetto alla prima. Come discriminante rimane sempre,
sia per le finali che per tutti i doppi confronti ad eliminazione diretta, cioè dai quarti di finale in poi, il numero delle reti segnate in trasferta,
che premiava, in caso di parità assoluta, la squadra che ne realizzava maggiormente.
Il destino vuole comunque, per un caso, che il teatro
dell’assegnazione della Coppa sia ancora una volta lo stadio Olimpico di Roma perché le finaliste sono le stesse della stagione precedente e, come nella
precedente edizione, l’equilibrio viene spezzato solo ai calci di rigore, con sorteggio che decide che la gara di ritorno si disputi allo stadio Olimpico
di Roma.
Il Cagliari viene clamorosamente eliminato da una squadra di Serie B, la Spal, l’unica della sua categoria presente ai quarti di
finale. I rossoblù partivano ottimamente vincendo i primi due incontri, disputati al Sant’Elia e pareggiavano a Foggia presentandosi al decisivo scontro
diretto a Ferrara dell’ultima giornata a pari punteggio ma con lo svantaggio sugli emiliani dell’obbligo, per la differenza reti, di vincere. Le cose,
però, si mettevano ottimamente per i rossoblù che chiudevano la prima frazione in vantaggio di due reti. Ma nel secondo tempo una scatenata Spal, a cui bastava il
pareggio, si rendeva protagonista di una clamorosa rimonta che li portava addirittura alla vittoria travolgendo il Cagliari che, battuto con il punteggio
di 3-2, doveva così abbandonare il torneo.