La storia del Cagliari
Tutta la cronistoria rossoblù, partita per partita
1980/81
Torneo di Capodanno
Tra la fine del 1980 e l’inizio del 1981 fu organizzato, per commemorare il cinquantenario della prima edizione della Coppa del Mondo per Nazioni, un torneo che vedeva partecipanti tutte le nazionali laureatesi almeno una volta Campioni del Mondo e questa competizione ebbe come teatro la stessa Nazione dove si svolse la prima edizione, nel 1930, nonché quella che ha poi l’ha vinta, cioè l’Uruguay.

Lo stesso Uruguay vinse anche questo torneo commemorativo al quale, naturalmente, partecipava anche l’Italia, in quanto Campione del Mondo nel 1934 e nel 1938. Unica nazionale Campione del Mondo assente ai nastri di partenza l’Inghilterra, vincitrice nel 1966, sostituita dall’Olanda, vicecampione delle ultime due edizioni del Mondiale. E possiamo raccontare, come curiosità, il fatto che in questa competizione, denominato Copa de Oro o Mundialito per Nazioni, si mise in luce un tal Waldemar Victorino, attaccante uruguayano capocannnoniere di questa manifestazione due mesi dopo avere deciso il successo a Tokyo della sua squadra, il Nacional di Montevideo nella finale di Coppa Intercontinentale contro il Nottingham Forest, la prima svoltasi nella capitale nipponica. Questo calciatore lo citiamo perché di lì a poco, entrerà anche nella storia del Cagliari lasciando un’impronta pressoché indimenticabile.

La storia, poi, ci dirà che l'organizzazione di questo Mundialito è stata fortemente voluta e incentivata dal regime dittatoriale vigente all'epoca in Uruguay a scopo propagandistico, per accaparrarsi un consenso popolare al momento in deciso ribasso, esattamente la stessa cosa accaduta due anni prima in Argentina per il Campionato del Mondo.

Terminata questa lunga divagazione entriamo nell’argomento, cioè la storia di questo Torneo di Capodanno. Fu istituito in quanto, essendo sospeso il campionato per l’impegno della Nazionale, si voleva fare in modo che le sedici squadre di Serie A non perdessero troppo il ritmo agonistico. E così si mette in piedi questa competizione con le partecipanti suddivise in quattro gironi da quattro squadre ciascuno. E con delle bizzarri varianti al regolamento del gioco del calcio. Una delle quali assegnava un bonus di un punto in classifica alle squadre che vincevano le partite, nella misura di uno per ogni rete eccedente lo scarto minimo, allo scopo di incentivare il gioco offensivo.

Altra particolarità era costituita dal fatto che ogni squadra, nella prima fase, non affrontava tutte le altre tre componenti del girone, ma solo due di queste, in base al sorteggio del calendario. Questo torneo, passato alla storia come un fiasco colossale, con un seguito di pubblico insignificante, è vissuto di questa sola edizione ed è caduto nel dimenticatoio. Noi lo citiamo perché si tratta pur sempre di una manifestazione ufficiale.

Il Cagliari ha come antagoniste nel suo girone Como, Juventus e Udinese e affronta l’Udinese in trasferta e il Como al Sant’Elia, vincendo entrambe le partite ma non riuscendo a qualificarsi perché la ridicola regola del bonus di cui sopra, premia la Juventus, nonostante abbia ottenuto solo una vittoria e un pari.

Le quattro squadre qualificate (le prime di ogni girone) davano vita alle semifinali in gara unica che verranno disputate prima della ripartenza della Serie A e che porteranno a contendersi il trofeo in finale Ascoli e Juventus.

L’atto finale, anch’esso in gara unica che, a differenza delle semifinali, non veniva disputata durante la pausa del campionato concomitante con l’impegno della Nazionale, bensì a fine stagione, dopo la fine del campionato, vedeva il successo dell’Ascoli.