Campionato Serie A
La stagione 1979-80 è quella del ritorno nella massima categoria calcistica nazionale dei rossoblù dopo tre stagioni in Serie B, in pratica il ritorno in A dopo il periodo del grande Cagliari, quello di Riva, che ora è dirigente, e dello scudetto.
Tra i calciatori della rosa, a ricordare quei tempi, è rimasto il solo Brugnera, che è il capitano e comunque sempre uno dei migliori protagonisti in campo.
Riguardo l’organico, le variazioni sono minime. Un po’ per esigenze di bilancio, poiché il Cagliari è in un periodo storico dove c’è poco denaro, e un po’ perché si crede fortemente negli uomini a disposizione.
Il campo darà ragione alla grande a questa politica e il Cagliari ben figurerà nonostante più della metà dei calciatori che scenderanno in campo non avessero mai calcato i campi della massima serie.
La prima conferma, quella principale, è per il tecnico Tiddia, che stavolta, in A, può partire dall’inizio, dopo la sua precedente esperienza nella stagione 1975-76 allorquando, suo malgrado, dovette essere il tecnico che ha accompagnato nella retrocessione il Cagliari. I movimenti sono con squadre di B e sono questi: in attacco scambio con il Lane Rossi Vicenza, con l’arrivo di Briaschi e la partenza di Ravot.
A centrocampo arriva Osellame, proveniente dal Palermo dove ha maturato una buona esperienza in B ma che è all’esordio nella massima serie mentre va al Pisa Graziani, in cerca di più spazio per giocare.
Infine quella che sarà la massima sorpresa, l’attaccante 26enne Selvaggi che, dopo avere esordito giovane in A, 19 anni, nella Roma, si era un po’ perso e torna nella massima categoria dopo cinque stagioni consecutive in B con la maglia del Taranto. Sarà la stagione della sua consacrazione.
L’inizio in campionato dei rossoblù, dopo una discreta Coppa Italia, è assolutamente positivo. Si parte con quattro pareggi consecutivi, i primi tre dei quali con il punteggio di 0-0, che porteranno l’appuntamento con la prima rete stagionale solo alla quarta di campionato, a Udine, a sette giorni dalla prima vittoria, ottenuta in casa, quando anche i tifosi del Sant’Elia possono finalmente esultare vedendo il pallone in rete.
Tifosi che rimangono increduli quando, dopo il successo del 4 novembre in casa del Bologna, il primo in trasferta, guardando la classifica scorgono il Cagliari addirittura al secondo posto, alle spalle dell’Inter e a pari merito col Milan. Il Cagliari prolunga la sua imbattibilità, che la accomuna solo all’Inter, alla nona giornata, con il pari interno contro l’Avellino, a cui segue il primo stop, quello sul campo della Juventus, che li raggiunge così in classifica.
Tutto questo alla vigilia di quello che, a sorpresa, è uno scontro al vertice contro l’Inter al Sant’Elia, terza contro prima. Partita nella quale il Cagliari ben figura, imponendo il pari alla squadra milanese e consolidando il suo terzo posto, rafforzato dopo la vittoria interna sulla Fiorentina della settimana successiva. A questo punto i rossoblù, a cavallo tra la fine del 1979 e l’inizio del 1980, hanno un rallentamento che li porta a tre sconfitte consecutive, facendo terminare loro, comunque, il girone di andata a quota 15, un ottimo punteggio e in perfetta media salvezza.
Il girone di ritorno prosegue in maniera assolutamente regolare e tranquilla con il Cagliari che mantiene sempre il giusto margine sulla zona retrocessione, senza mai rischiare. Da segnalare, in negativo, la sconfitta sul campo del Pescara ultimo in classifica ma, in positivo, il bel successo interno, in rimonta, sulla Juventus, squadra che aveva terminato il girone di andata addirittura alle spalle dei rossoblù ma che al momento, in piena rimonta, è seconda e contro il Cagliari conoscerà la prima sconfitta del girone di ritorno e il definitivo tramonto dei propri sogni scudetto.
Era il 30 marzo e questa vittoria di prestigio del Cagliari arriva sette giorni dopo un avvenimento calcistico che ha fatto storia. Infatti, al termine della 24ma di campionato le forze dell’ordine effettuano addirittura degli arresti a danno dei calciatori negli stadi e immediatamente dopo il termine delle partite. Viene così fuori in maniera ufficiale un incredibile giro di scommesse clandestine e di partite truccate di cui si mormorava e che vedrà coinvolti grandi nomi del calcio italiano e che porteranno a stravolgere quella che sarà la classifica finale del campionato.
Oltre che per questo motivo, il torneo, inserito in un periodo storico di grandi tensioni in Italia, sono i cosiddetti anni di piombo, dove lo stadio, più che momento di svago, diventa talvolta valvola di sfogo, viene ricordato per l’incredibile morte di un tifoso della Lazio, ucciso in occasione del derby allo stadio Olimpico, da un razzo lanciato dalla curva opposta da tifosi della squadra avversaria.
Tornando ad argomentazioni calcistiche, segnaliamo ancora uno spettacolare 3-3 ottenuto dal Cagliari, nel turno successivo a quello del successo sulla Juventus, sul campo dell’Inter che sarà la squadra che si aggiudicherà con pieno merito lo scudetto in un campionato che l’ha vista tenere ininterrottamente la testa della classifica dalla prima all’ultima giornata, con due sole di queste in condominio con altre squadre. Tra le altre protagoniste in campionato, va doverosamente ricordato l’Ascoli, che terminerà quarto in classifica.
Il Cagliari concluderà con un ottimo settimo posto un campionato condotto all’insegna di una grande regolarità di rendimento e risultati. Trenta punti in trenta gare e identico andamento tra girone di andata e girone di ritorno con quattro vittorie, sette pareggi e quattro sconfitte in entrambi i casi.
Terminata rapidamente l’inchiesta sul calcio scommesse, le sentenze saranno davvero spietate e non guarderanno in faccia nessuno. Il Milan, finito terzo in un campionato dove nessuna squadra è riuscita a mantenere inviolato il proprio campo di gioco, viene retrocesso in Serie B e quindi, il prossimo campionato di Serie A, sarà il primo senza il Milan ai nastri di partenza. Gli fa compagnia, per lo stesso motivo, la Lazio che in campionato ha evitato per un solo punto la retrocessione.
A beneficiare di una insperata salvezza sono, quindi, il Catanzaro, finito terzultimo e la neopromossa Udinese, penultima. Niente da fare per il Pescara che retrocede dopo un solo anno, ultimo e senza possibilità di appello.
La stagione si chiude alla vigilia del campionato Europeo per Nazioni da disputare proprio in Italia, nella quale la nostra nazionale non potrà essere competitiva perché privata di alcuni elementi di spessore, squalificati e anche con la popolarità tra i tifosi, amareggiati per lo scandalo delle scommesse clandestine, scesa ai minimi termini, che produrrà solo un insipido quarto posto.
Tornando al Cagliari, i calciatori scesi in campo in questa stagione saranno 19, dei quali ben dieci esordienti in A. I più presenti saranno Corti, Piras e Selvaggi che disputeranno tutte trenta le partite di campionato. Quest’ultimo sarà anche il massimo realizzatore, con ben 12 reti, cifra che lo porta al quarto posto della classifica marcatori.