1971/72
Coppa Italia
La formula di questa Coppa Italia 1971-72 viene notevolmente snellita e divisa, dal punto di vista cronologico, in due tronconi. La prima, consueta, fase
iniziale a gironi, svoltasi alla vigilia del campionato, e la fase finale, disputata a campionato finito.
Sempre trentasei le squadre ammesse
(le sedici di A e le venti di B) che sono, stavolta, inserite in sette gironi da cinque squadre ciascuno, con una squadra di A come testa di serie,
formati, per quanto possibile, con criteri di vicinanza geografica e con il detentore del trofeo (il Torino) esentato dal primo turno e ammesso
direttamente alla fase finale.
La fase a gironi prevede, per ciascuno di essi, cinque giornate con due partite e una squadra a riposare a turno
e gare di sola andata, con campo deciso a sorte in modo che ciascuna squadra disputasse due gare in casa e due fuori. La prima classificata di ciascun
raggruppamento, passa alla fase finale, che prevede due gironi, ancora formati con criterio geografico, che vedono la disputa di un vero e proprio mini
campionato con gare di andata e ritorno e sei partite a squadra in tutto, da cui vengono fuori le due prime classificate che si contendono il trofeo, da
assegnarsi nella finale in gara unica in campo neutro (nello specifico, a Roma).
Il Cagliari, pur rimanendo imbattuto e pur ottenendo il
successo sul campo dell’altra squadra di A inserita nel suo girone, cioè la Fiorentina, non supera la prima fase, con primo posto in classifica che va
proprio alla Fiorentina, capace di fare gli stessi punti dei rossoblù ma con una migliore differenza reti.
Delle otto squadre arrivate alla
fase finale, una è di Serie B (la Lazio). All’ultimo atto del torneo arrivano il Napoli e il Milan, che alla sua seconda finale consecutiva, riesce
stavolta a fare suo il trofeo.