La storia del Cagliari
Tutta la cronistoria rossoblù, partita per partita
1971/72
Campionato Serie A
La stagione 1971/72 può essere considerata l’ultima dell’era del grande Cagliari. Rispetto ad un anno prima, i rossoblù tornano ad avere completamente a disposizione per l’intera stagione Gigi Riva, che torna ai suoi migliori livelli di sempre di splendore, mancando per una sola rete quello che sarebbe stato suo il quarto titolo di capocannoniere del campionato. Sarà lui, come sempre, il trascinatore. Da rilevare da questa stagione il cambio di denominazione societaria dei rossoblù che passeranno dal nome ufficiale "Unione Sportiva Cagliari" a quello di "Cagliari Calcio".

I ritocchi nella rosa a disposizione del confermato tecnico Scopigno sono minimi ma di fatto migliorano la squadra. La difesa viene rinforzata con l’avvicendamento tra De Petri e Poletti. Il primo, dal rendimento condizionato dagli infortuni, torna al Lane Rossi Vicenza mentre il secondo, decisamente più forte e con esperienza anche in Nazionale, proviene dal Torino. In attacco escono di scena Nastasio, che ha avuto poche occasioni per dimostrare il proprio valore, andrà al Modena in B e il deludente Menichelli. Arriva in questo reparto, sempre dal Lane Rossi Vicenza, l’affermato attaccante Vitali il quale, però, è, suo malgrado, nella fase discendente della carriera. Sempre ai veneti va Cesare Poli. Si affacceranno in prima squadra, nel corso della stagione, tre difensori provenienti dal settore giovanile: Roffi, il cagliaritano Dessì e Lamagni. Quest’ultimo avvia così una carriera che lo vedrà vestire, salvo due brevi parentesi in prestito in Serie C, solo una maglia, quella del Cagliari, appunto.

La partenza in campionato non è di quelle da definire spumeggiante, dopo quattro giornate i punti in classifica sono solo tre, la vetta è lontana e c’è chi mette addirittura in discussione il tecnico. Ma il Cagliari inizia una lenta ed irresistibile rincorsa che lo porta a tornare a lottare per il primato riuscendo a ottenere la migliore striscia positiva stagionale tra tutte le partecipanti. Sono, infatti, quattordici le gare senza sconfitte. In questo lasso di tempo, d’obbligo ricordare il successo sulla capolista Juventus in un Sant’Elia popolato da più di 60mila spettatori.

Alla fine del girone di andata i rossoblù sono quarti e la Juventus chiude in testa, con il Milan e i campioni in carica dell’Inter tra queste due squadre. Al culmine della serie positiva il Cagliari arriva a toccare il secondo posto ma questa si interrompe, un po’ a sorpresa, proprio sul più bello. E’ la 19ma giornata e il Cagliari ha l’occasione di toccare o quantomeno avvicinare la vetta approfittando dello scontro diretto tra Juventus e Milan, ospitando al Sant’Elia il Torino.

Accade invece che, viceversa, è il lanciatissimo Torino (unica squadra capace di battere due volte i rossoblù) ad affermarsi e a entrare anch’esso prepotentemente in corsa per il titolo. E’ un passo falso al quale gli uomini di Scopigno pongono rimedio ancora con un successo interno in uno scontro diretto (stavolta contro il Milan) che permette loro di scavalcare proprio i rossoneri e di portarsi al secondo posto a pari merito con la Fiorentina e dietro la sola Juventus, che verrà successivamente raggiunta dai rossoblù al termine di un fantastico filotto di quattro vittorie consecutive tra la fine di marzo e l’inizio di aprile. Tra questi successi, da ricordare altre due vittorie contro squadre di vertice, cioè quella interna sull’Inter e quella in trasferta a Firenze.

Ma per i rossoblù è ancora secondo posto perché il Torino, che coglie la sua quinta vittoria consecutiva, scavalca i concittadini issandosi da solo in testa. La lotta per lo scudetto è avvincente come non mai e i rossoblù sono pienamente in corsa anche perché il calendario, a quattro turni dal termine, offre loro un jolly dovendo affrontare al Sant’Elia il Varese, ultimo in classifica, ancora senza vittorie e già matematicamente condannato alla retrocessione. Tra le due squadre ben ventisette punti di distacco in classifica!

Invece accade l’incredibile, non si va oltre il pari, con i rossoblù costretti, addirittura, alla rimonta. E, guardando la classifica, c’è da mordersi le mani perché la vittoria avrebbe portato il Cagliari al primo posto. La settimana dopo, altro crocevia con il Cagliari impegnato sul campo della Juventus che, nel frattempo, passa in testa un punto sopra i rossoblù approfittando della sconfitta del Torino sul campo di un Milan che torna così, a sua volta, in corsa per il titolo. I rossoblù vengono sconfitti sul campo della Juventus che pone una seria ipoteca sul titolo e infrange, di fatto, i sogni di gloria del Cagliari. Per il congedo stagionale dal Sant’Elia arriva una vittoria sulla Sampdoria che, in teoria, pone ancora i rossoblù, a novanta minuti dal termine del campionato, in corsa per lo scudetto che, nella più ottimistica delle ipotesi, arriverebbe solo tramite un ipotetico spareggio. In testa la Juventus gode di un punticino di vantaggio su Milan e Torino, seconde, e di due sul Cagliari. L’ultima giornata, con quattro squadre in corsa per il titolo, non riserva sorprese e la Juventus si laurea Campione con Milan e Torino seconde un punto sotto. Questo terzetto conclude vittoriosamente l’ultimo impegno spegnendo, se non altro per questo motivo, ogni velleità del Cagliari che, a sua volta, non sembra crederci comunque e viene sconfitto all’ultimo minuto sul campo di un Mantova che nulla aveva da chiedere al campionato, essendo anch’esso già condannato alla retrocessione e deve così accontentarsi, con un po’ di rimpianti, di un quarto posto che vale comunque la partecipazione alla Coppa U. E. F. A. della stagione successiva.

La lotta per evitare la retrocessione è stata molto combattuta per l’ottenimento del tredicesimo posto, l’ultimo utile per la conferma nella categoria. Le neopromosse Mantova e Catanzaro (quest’ultima esordiente in A e che porta per la prima volta la Calabria nella massima Serie), attardate in classifica sin dalle prime battute, non riusciranno a evitare il ritorno immediato in Serie B. Il Mantova, sei sconfitte consecutive tra la fine del girone di andate e l’inizio di quello di ritorno, finirà penultimo, decidendo il suo destino tra la 28ma e la 29ma giornata. Infatti, prima perdeva clamorosamente un decisivo scontro diretto casalingo dopo cinque risultati utili di fila che l’avevano sorprendentemente rimesso in corsa per la salvezza, poi subiva la condanna matematica battuto dall’Inter, in quella che può essere considerata una vendetta sportiva in differita, visto che proprio per mano del Mantova, a causa di un’incredibile sconfitta all’ultima giornata del campionato 1966/67, l’Inter perse uno scudetto che pareva già in cassaforte. Ultimo posto in classifica per il Varese, condannato già a quattro giornate dal termine, che stabilirà un primato negativo assoluto per non avere ottenuto nemmeno un successo interno in campionato e che vedrà la sua prima (nonché unica) vittoria in campionato solo alla 29ma giornata.

Si tratta di un clamoroso 4-0 sul campo di un Lane Rossi Vicenza che si mette, così, nei guai, dopo il successo della 28ma a Mantova, di cui accennavamo sopra, che pareva essere stato decisivo. Infatti adesso a cercare di evitare l’altro posto retrocessione, deciso all’ultima giornata, c’è anche proprio lo stesso Lane Rossi Vicenza, insieme a Verona e Catanzaro, con un ultimo turno che vedeva tutte queste tre formazioni impegnate in trasferta e con due di loro a disputare incontri in cui si intersecava la lotta per lo scudetto e la lotta per non retrocedere, cioè Juventus-Lane Rossi Vicenza e Milan Catanzaro. In classifica il Lane Rossi Vicenza ha 23 punti, il Verona 22 e il Catanzaro 21, con il Verona favorito dal fatto di essere impegnato contro un’avversaria senza obiettivi di classifica. In realtà proprio il Verona rischierà parecchio perché verrà sconfitto, ma se la cava perché le altre due gare vedranno rispettato il pronostico che prevedeva il successo dei padroni di casa e la graduatoria, invariata, condannerà, come detto, il Catanzaro. I calabresi, che sono riusciti a fare una bella rimonta dopo un girone di andata senza vittorie, raggiungendo il Verona al tredicesimo posto alla 27ma giornata, pagano, tra le altre cose, il fatto di non essere riusciti ad andare oltre il pari in casa contro lo stesso Verona nel decisivo scontro diretto della penultima giornata. Memorabile, comunque, la sua prima, storica, vittoria in Serie A, 1-0 alla 16ma giornata a danno di una Juventus appena laureatasi campione d’inverno.

Detto sopra di quello assoluto, in negativo, del Varese, tra gli altri primati stagionali segnaliamo i ventiquattro punti ottenuti nel girone di ritorno del Torino che, con i concittadini, ha ottenuto il massimo dei punti in casa. Il Milan è stato nettamente la squadra più forte in trasferta con ben venti punti conquistati e l’Inter quella con il migliore attacco e con il suo uomo di punta, Boninsegna, capocannoniere. Le torinesi e il Napoli chiuderanno senza sconfitte interne, Verona e Catanzaro le due squadre senza vittorie esterne. .

Per il Cagliari sono scesi in campo un complessivo di diciotto calciatori. Riva è stato l’unico a disputare tutte le partite nonché il massimo realizzatore con ventuno reti.