Campionato Serie C
Dopo otto stagioni di stabilità in Serie B, nelle quali si è perlopiù navigato in posizioni medioalte di classifica, sfiorando anche la prima promozione in Serie A, il Cagliari, causa la retrocessione maturata con l’ultimo posto della precedente stagione in B, torna a tuffarsi nella realtà di una Serie C dalla quale mancava dal trionfale campionato 1951/52.
Rispetto ad allora non cambia il formato del torneo, che sarà fatto di un complessivo di trentaquattro partite. I gironi, però, sono tre e non più quattro. Nel complessivo la Serie C del 1960/61 è composta da cinquantaquattro squadre equamente divise per criteri geografici in tre gironi da diciotto squadre ciascuno. Con promozione in Serie B (tre in tutto) prevista per le prime classificate di ogni girone e retrocessioni (sei in tutto) che riguardano le ultime due in classifica di ciascun raggruppamento.
Il Cagliari viene inserito nel girone dell’Italia centrale, il girone B, comprendente in massima parte formazioni toscane (ben sette). Oltre a queste si hanno anche tre formazioni marchigiane, una umbra e una laziale. Le cinque squadre di Serie C dell’Emilia Romagna vengono divise in due gironi, con l’unica emiliana (il Piacenza) nel girone A e le romagnole nel girone del Cagliari. A completare il quadro, la Sardegna che, come nella precedente esperienza in C del Cagliari nel 1951/52, ha un’altra rappresentante, oltre i rossoblù. Si tratta non più della Carbosarda di Carbonia, ma della Torres di Sassari, dato che i biancoblù, in C la stagione prima, sono, come il Cagliari, retrocessi al termine del campionato. Retrocessione che ha tolto la possibilità della presenza di ben tre formazioni sarde nel terzo livello calcistico italiano che avrebbero portato addirittura sei derby a livello nazionale tra le migliori squadre in assoluto dell’isola.
Per individuare le favorite alla vigilia di questa stagione, è sufficiente risalire al campionato precedente, allorquando le toscane Livorno, Lucchese e Siena si erano classificate rispettivamente seconda terza e quarta e le marchigiane Anconitana e Ascoli rispettivamente sesta e settima. Sotto questo aspetto questo campionato sarà un po’ una fotocopia nelle posizioni al vertice. La promozione verrà meritatamente ottenuta dalla Lucchese che dominerà il torneo tenendo ininterrottamente la testa della classifica per l’intero campionato, dalla prima all’ultima giornata. Il Livorno finirà terzo, il Siena confermerà il suo quarto posto mentre le marchigiane miglioreranno di una posizione rispetto all’anno prima.
In una realtà comunque nuova, il Cagliari, desideroso di immediato riscatto, disputerà un ottimo campionato inserendosi bene proprio in questo contesto, finendo al secondo posto e contendendo fino alla penultima giornata la promozione alla Lucchese.
I rossoblù otterranno diversi primati stagionali come quello della migliore difesa casalinga, la migliore difesa in assoluto e quello del miglior rendimento interno, con appena due pareggi concessi alle avversarie nelle diciassette gare all’Amsicora, dove si centrano quindici vittorie (altro primato stagionale). Nonchè il maggior numero di vittorie in campionato (come la Lucchese).
Tra gli altri primati stagionali segnaliamo quelli della prima della classe, come il migliore attacco interno, ma soprattutto il rendimento esterno, che ha, alla fine, fatto la differenza, in un campionato dominato dal fattore campo. Infatti la Lucchese ha ottenuto ben venti punti e tutti i primati stagionali in trasferta (oltre i punti, maggior numero di vittorie, minor numero di sconfitte, migliori attacco e difesa) risultando l’unica compagine con la media punti esterna superiore a 1.
Tornando al discorso del fattore campo, anche se solo una formazione (la Pistoiese) chiuderà senza vittorie in trasferta, le squadre imbattute in casa saranno ben quattro (Anconitana, Cagliari, Perugia e Siena). Il campionato, come detto, viene dominato indiscutibilmente dalla Lucchese ma i rossoblù saranno gli unici veri antagonisti dei rossoneri, riuscendo ad arrivare alla loro portata ma comunque mai a meno di due punti di svantaggio. All’inizio del 1961 (si gioca a capodanno) il Cagliari, alla vigilia proprio dello scontro diretto, incappa, a Perugia, nella seconda sconfitta consecutiva, con distacco dalla vetta che arriva a sei punti, dopo che i cagliaritani si erano portati due giornate prima al secondo posto con tre punti di ritardo.
Ma i rossoblù non demordono, sconfiggono i rivali all’Amsicora e, approfittando anche della sconfitta interna della capolista nel derby contro il Siena, chiudono l’andata a due punti dalla testa della classifica. Nel girone di ritorno tutte le pretendenti alla vittoria finale perdono terreno e rimane solo il Cagliari nella scia della Lucchese, ancora una volta a due punti e ancora una volta alla vigilia dello scontro diretto.
Che, praticamente, chiude i giochi in quanto a Lucca sono i padroni di casa a prendersi la rivincita, conquistando la matematica certezza della promozione nei successivi novanta vittoriosi minuti di campionato.
Ricordiamo i due derby sardi, accompagnati da una grande cornice di pubblico. A Sassari 1-1 nell’ultima di andata. All’Amsicora, nell’ultima di campionato, la Torres verrà sconfitta 2-1 chiudendo la stagione terzultima appena un punto sopra il neopromosso Viareggio, che retrocederà insieme alla Vis Pesaro. Uno scampato pericolo per i sassaresi che erano ultimi alla 28ma prima di centrare quattro vittorie di fila.
Per questo campionato sono tante le novità nella rosa del Cagliari. Sono ben dieci i calciatori che non fanno parte dell’organico della retrocessione. Tra questi segnaliamo il giovane portiere cresciuto nel vivaio, Bertola, che passa al Tempio, e due veterani, Simeoli e Mezzalira, rispettivamente centosettantatrè e centoquaranta presenze nei precedenti anni di B. Altrettanti i nuovi innesti, tra cui il difensore Spinosi, che verrà utilizzato saltuariamente, ma soprattutto Colombo, Longo e Rossi, che risulteranno determinanti per il buon andamento in campionato.
Infatti, il portiere Colombo, che sarà l’unico sempre presente, sarà l’estremo difensore della squadra meno battuta. Il ventunenne Longo è un difensore argentino, proveniente dal settore giovanile della Juventus, che arriva solamente a dicembre, a stagione iniziata, ma che si rivelerà tra i migliori della categoria. Infine il bomber Rossi, proveniente addirittura dalla Serie A, dove, con la maglia della Spal, ha validamente contribuito con le sue nove reti al quinto posto della formazione ferrarese. Rossi si ripete come trascinatore in rossoblù, arrivando a realizzare diciotto reti (quattro delle quali in una sola partita, quella contro il Perugia) laureandosi addirittura capocannoniere del girone. In tutto sono stati diciotto i calciatori scesi in campo in campionato, la metà dei quali andranno anche a segno. Come detto, Colombo per numero di presenze (trentaquattro su trentaquattro) e Rossi come realizzatore (diciotto reti) saranno i primatisti. L’allenatore è lo stesso del finale della stagione precedente, cioè Rigotti, confermato nonostante la retrocessione. Concludiamo l’analisi di questa stagione con il doveroso rilievo del cambio ai vertici dirigenziali della società, da questa stagione presieduta da Enrico Rocca coadiuvato dal suo braccio destro Andrea Arrica, che si rivelerà geniale uomo mercato. Questa coppia di dirigenti avvierà il riscatto del calcio cagliaritano.