Campionato Serie C
Stagione di Serie C 1951/52, definibile per il Cagliari in una sola parola: esaltante! Ai nastri di partenza settantadue formazioni equamente divise in
quattro gironi. I quali, finalmente, saranno dunque di uguale formato, nella fattispecie composti da diciotto squadre ciascuno e con trentaquattro gare da
disputare.
Ma alla vigilia si decide di attuare l’ennesima riforma dei campionati, in special modo proprio quello di C. Infatti, con un
provvedimento abbastanza discutibile, si opta per rendere anche la C elitaria e di farla diventare anch’essa a girone unico. Decisione che porterà via il
calcio di un certo livello anche da grandi piazze con tradizione importante, perché la riduzione dell’organico è davvero massiccia, da settantadue le
squadre diventeranno diciotto. La selezione è talmente severa che il primo posto del girone potrebbe addirittura non dare la certezza della promozione.
Riassumendo, delle diciotto formazioni di ciascun girone, solo per seconda e terza classificata ci sarà la certezza del mantenimento della categoria per la
stagione successiva, stavolta a girone unico. Le quattro quarte classificate di ogni girone disputeranno, alla fine del campionato, un torneo di spareggio
con gare di andata e ritorno per contendersi la conferma nella Serie C, che sarà per le prime due classificate con conseguente retrocessione per le altre
due. Retrocessione anche per tutte le formazioni classificatesi tra il quinto e il diciottesimo posto. Discorso simile a quello relativo alle quarte
classificate, vale anche per quanto riguarda la promozione. Prime classificate di ogni girone a sfidarsi a fine campionato in gare di andata e ritorno per
un’unico posto nella Serie B della stagione successiva. All'atto pratico, delle settantadue squadre partecipanti, ben cinquantotto retrocederanno ed una
sola sarà promossa!
Per il Cagliari la stagione inizia con una novità importante, si può dire storica. L’oramai vecchio campo di via Pola,
teatro di tante gloriose battaglie è ormai inadatto e vetusto e viene mandato in pensione. Si giocherà nel campo della Società Ginnastica Amsicora, una
delle più antiche società sportive sarde, per l’occasione adattato al calcio. Lo stadio Amsicora, appunto. Che, come vedremo, porterà da subito fortuna e
si rivelerà grande alleato dei successi sportivi del Cagliari.
Visto il brillantissimo campionato precedente, stavolta si sceglie,
intelligentemente, di ridurre le novità nell’organico, in controtendenza rispetto agli anni prima. Le novità si chiamano Bercarich, Gennari, Pison e Serone
in entrata, mentre l’unica uscita di rilievo, rispetto alla rosa della stagione precedente, è quella di Ronzi. Nuovo anche l’allenatore, Allasio. La
squadra, già con una base di partenza importante, costituita da un’esperienza maturata nella categoria da oramai tre anni e con in dote il quinto posto
della stagione precedente, si rivelerà fortissima e parte immediatamente nelle posizioni di vertice della classifica.
I rossoblù toccano la
vetta della graduatoria la prima volta già a ottobre, allorquando iniziano a dare una imponente prova di forza nel giro di tre giornate consecutive che
riserva tre scontri diretti di fila, due dei quali in trasferta. Il 21, alla settima giornata, scende in campo all’Amsicora la capolista Rapallo, un punto
sopra i rossoblù. La formazione ligure viene strapazzata con un perentorio 3-0 e scavalcata dal Cagliari che trova a pari punteggio in cima alla classifica
il Chieti, cioè la formazione da affrontare in Abruzzo la settimana successiva. Anche i neroverdi teatini dovranno inchinarsi allo strapotere degli
scatenati avversari che li sconfiggono in casa con un inequivocabile 5-2 reso ancora più pesante dal fatto che i rossoblù giocano un’ora in inferiorità
numerica per l’espulsione del bomber Bercarich. A chiudere il trittico un importante pareggio a reti bianche sul campo della Sambenedettese che, appena un
punto sotto la vetta, fallisce così l’operazione sorpasso. Per il Cagliari la prima sconfitta stagionale arriverà solamente al tredicesimo turno.
L’antagonista più insidiosa del Cagliari nel girone di andata sarà proprio la Sambenedettese, formazione che si alterna con quella sarda in vetta alla
classifica nella prima parte del campionato.
Al termine dell’anno solare 1951, alla quindicesima di andata disputata il 30 dicembre, sono i
marchigiani in vetta, ma proprio con l’arrivo del nuovo anno il Cagliari compirà nella prima giornata del 1952, il 6 gennaio, il sorpasso, non abbandonando
più il primo posto fino al termine del torneo.
I nuovi acquisti saranno straordinari protagonisti del campionato ed emerge prepotentemente
l’attaccante Bercarich, migliore realizzatore dei rossoblù, che chiuderà la stagione con la ragguardevole cifra di ventisette reti in trenta gare di
campionato, laureandosi anche capocannnoniere del girone. L’attaccante andrà così a concretizzare una straordinaria continuità di rendimento, viste le
ventisette reti realizzate la stagione precedente, sempre in Serie C, ma con la maglia del Prato, squadra inserita nello stesso girone del Cagliari in
quella stagione così come in questa che raccontiamo.
Sempre i nuovi acquisti daranno notevole contributo in fase realizzativa. Il rigorista
Gennari (cinque realizzazioni su sei tentativi) sarà il vice cannoniere della squadra con sedici reti in campionato, a cui vanno aggiunte due nel torneo
finale, e raggiungerà la doppia cifra anche Serone, autore di dieci reti con anche una realizzazione nel torneo finale.
A ciò va aggiunta la
collaudatissima difesa, che oramai si conosce a memoria, a rendere anche il reparto arretrato superiore alla media. E dove ci saranno i primatisti di
presenze stagionali, tra i diciassette calciatori complessivamente scesi in campo, e cioè Miolli e Morgia con trentadue partite su trentaquattro disputate
nel campionato e tutte le sei del torneo finale. Alla fine per il Cagliari, dopo un torneo dominato in lungo e in largo per buona parte della stagione,
arriverà il primo posto, con certezza matematica giunta a centottanta minuti dal termine.
Nei quattro gironi quello rifilato dal Cagliari ai
secondi classificati (sette punti) sarà il massimo distacco sulla vicecapolista nella Serie C. Seconda classificata che è l’Empoli che, proprio all’ultima
giornata soffierà la piazza d’onore alla Sambenedettese scavalcando gli avversari nell’ultimo impegno di campionato. La formazione toscana in questa
stagione può senz’altro essere ricordata come la bestia nera del Cagliari, visto che non solo ha vinto entrambe le gare contese (perfino nel quasi
inespugnabile Amsicora), ma è stata anche l’unica a mantenere la porta inviolata contro i rossoblù in entrambe le partite di campionato. La Sambenedettese,
squadra che confermerà per la seconda stagione consecutiva l’imbattibilità del proprio terreno di gioco, è l’ultima, in ordine di classifica, certa della
conferma nella categoria. Rimane solo un ultimo posto, con tre squadre racchiuse nello spazio di due punti a contenderselo e con, per giunta, uno scontro
diretto all’ultima di campionato, per gli spareggi post campionato. Se lo aggiudica il Siena, vincente nel suddetto scontro diretto sul campo del Rapallo,
rendendo inutile la vittoria esterna dell’altra concorrente, il Prato. Tuttavia la formazione bianconera retrocederà comunque al termine del girone di
spareggio.
A questo torneo partecipava, inserita nello stesso girone, anche la Carbosarda che, stavolta riuscirà, una volta tanto, a rimanere
imbattuta contro i cagliaritani (risultato di assoluto prestigio), pareggiando entrambe le dispute. Purtroppo per i minerari, nonostante autori di un
ottimo campionato, concluso nella prima metà della classifica, non ci sarà scampo causa la riforma dei campionati e arriverà la retrocessione.
Dei risultati del Cagliari vanno sottolineati alcuni con i quali i malcapitati avversari di turno venivano letteralmente spazzati via. E’ il caso del
Chinotto Neri di Roma, ad esempio, sconfitto con il complessivo di 11 a 0 (5 a 0 all’Amsicora, addirittura 6 a 0 a Roma), la Maceratese (5 a 0 a Cagliari,
4 a 0 in trasferta), la Fermana (3 a 0 in casa, 4 a 0 fuori), il Siena, sconfitto 4 a 2 in Toscana e il già citato Chieti, del quale il Cagliari si
sbarazzava agevolmente anche in casa vincendo 3-0.
Nella classifica finale primato per il Cagliari per massimo punteggio in trasferta, migliore
attacco sia in assoluto che esterno e migliore difesa sia in casa che fuori nonché massimo di vittorie in assoluto e massimo di vittorie in trasferta.
Una volta concluso il campionato regolare per il Cagliari è il momento della disputa delle finali per l’assegnazione del posto in Serie B. A contenderlo
ai rossoblù saranno l'Antonio Toma Maglie e il Vigevano ma soprattutto il Piacenza, la squadra che ha fatto più punti nel rispettivo girone, che è stato
il più equilibrato di tutti, visto che i cinquantadue punti ottenuti da Parma e Mantova, seconde a pari merito, sono stati superiori al punteggio che ha
consentito a Vigevano e Antonio Toma Maglie di vincere il rispettivo girone.
Il calendario assegna le prime due gare in trasferta e il Cagliari
prende subito la vetta per non lasciarla più espugnando il terreno dell'Antonio Toma Maglie. Dopo essere uscito indenne dal più difficile impegno, sul
campo del Piacenza, per i rossoblù il prosieguo in questo torneo è una marcia trionfale. L’apoteosi arriva in piena estate, domenica 6 luglio 1952 e, come
da pronostico, è il Piacenza, squadra in serie utile da ben trentadue partite, visto che la sua ultima sconfitta è stata alla settima giornata di
campionato, il 21 ottobre 1951, l’ultima a contendere al Cagliari la promozione. Rossoblù in testa a quota nove, due in più degli emiliani che, portandosi
in vantaggio per primi, azzerano momentaneamente la differenza in classifica. I cagliaritani non si scompongono e chiudono la prima frazione di gioco in
parità, risultato che sarebbe sufficiente per la promozione. Ma il Cagliari vuole regalare al suo pubblico il successo che arriva a cinque minuti dal
termine grazie a Bercarich, bomber anche in questo torneo finale, in cui realizzerà tre reti come Golin e Pison, per un arrivo in parata in Serie B con
cinque vittorie e un pari nelle sei gare del torneo finale. Al triplice fischio c’è spazio per i festeggiamenti del pubblico e il trionfo dei calciatori.
Per un primo posto assoluto su settantadue squadre contendenti che può ben essere considerato come un vero e proprio scudetto di Serie C, da dove il
Cagliari sarà l’unica promossa in B.