Campionato Serie C
Dopo la forzata e lunga assenza dai campionati Nazionali causa la guerra e dopo la poco felice parentesi della stagione precedente in B dove finì ultimo,
il Cagliari trova nella Serie C una categoria decisamente più consona alla sua dimensione.
Sono per i rossoblù, chiaramente, anni di
assestamento e questo torneo per il Cagliari, dal punto di vista agonistico è abbastanza insignificante e insipido. La stagione scivolerà via senza acuti
e la compagine cagliaritana terminerà il proprio campionato nelle retrovie della graduatoria senza che, peraltro, ci si trovi mai in situazioni pericolose
di classifica in lotta per non retrocedere e quindi può andare bene anche così, in attesa di tempi migliori. Il discorso sull’assestamento vale anche per
quanto riguarda i vertici societari con Zunino che, sul finire della stagione, lascia la presidenza a Domenico Loi.
Dopo la maxi epurazione
della stagione precedente, atta a ridurre l’organico della Serie C, composto da ben duecentottantotto squadre suddivise in una miriade di gironi e con la
categoria superiore (la Serie B) non ancora a girone unico, si hanno ai nastri di partenza ottantadue squadre suddivise in quattro gironi di formato
diverso. Uno da diciannove squadre, uno da venti e due da ventuno con, per ciascuno di essi, una promozione in una Serie B, finalmente e definitivamente a girone
unico, e tre retrocessioni.
Il Cagliari, con altre venti squadre, tra cui un’altra sarda, la squadra di Carbonia (allora nominata Carbosarda),
è inserito nel girone C, quasi interamente toscano, insieme a tre marchigiane, tre umbre e una laziale. Il numero dispari di squadre comporta un
impegno di quaranta partite per ogni partecipante distribuite in un arco di quarantadue giornate comprendenti ciascuna di esse dieci partite e una squadra
a turnazione ad ossevare un turno di riposo. In campionato parte bene il Grosseto, che sarà
protagonista fino alle battute finali e che, dopo le prime giornate di assestamento, conquisterà la vetta della classifica tenendola fino alla 17a giornata
per poi riprenderla, dopo un intervallo di quattro giornate con la Carrarese in testa, che, tra le altre cose, sarà prima al termine del girone di andata,
dalla 22a alla 36a.
La volata finale per la promozione in B è un discorso a tre che coinvolge anche il Prato, autore di un prepotente girone di
ritorno, con ben trentatrè dei quaranta punti disponibili conquistati, e undici vittorie finali consecutive. Queste tre formazioni spegneranno nel finale qualsiasi
velleità delle avversarie. Uno dei momenti decisivi della stagione avviene alla 38a giornata. Le tre squadre sono a pari merito in testa alla 36a e con un
vantaggio di ben otto punti sulle immediate inseguitrici. Alla 37a viene staccato il Grosseto perché riposava ma i maremmani hanno l’occasione di
riscattarsi immediatamente in quanto il calendario presenta lo scontro diretto a Prato, già battuto all’andata. Incontro al quale i grossetani non
riescono a partecipare perché il passaggio del Giro Ciclistico d’Italia impedisce loro l’arrivo puntuale allo stadio con conseguente sconfitta a tavolino
2-0. Le due successive vittorie consecutive del Grosseto non servono, perché il Prato prende a sua volta il largo riuscendo anche a staccare la Carrarese,
la quale deve, tuttavia, recuperare una gara della 39a giornata sul campo del pericolante Perugia, non disputatasi per impraticabilità del campo. Il Prato
chiude i conti con il Grosseto a due turni dalla fine con il pareggio di Piombino. Ma non con la Carrarese che, alla fine del penultimo turno, pur avendo
due punti di svantaggio nei confronti della capolista, ha dalla sua parte il fatto che il Prato ha finito i suoi impegni perché proprio all’ultima giornata
il calendario gli propina il turno di riposo mentre la Carrarese, oltre alla partita da giocare nell’ultima di campionato, ha prima da recuperare, in
settimana, l’incontro di Perugia. Dove i carraresi si complicano la vita non riuscendo nemmeno a strappare un pari che poteva essere decisivo e il
successo dell’ultima giornata è buono solo per uno spareggio.
Sarà dunque un finale al brivido con Prato e Carrarese appaiate in testa a
contendersi la promozione in campo neutro. La partita, che si disputerà a Padova il 10 luglio, in realtà non decide niente perché le due squadre
termineranno in parità nonostante due tempi supplementari. Sarà la ripetizione della gara (allora non esistevano i calci di rigore), che verrà disputata a
Ferrara sette giorni più tardi, a sanzionare la promozione del Prato in un campionato che rileva la schiacciante supremazia del fattore campo, con duecentottanta
vittorie e novecentoquattro reti interne, a fronte di appena cinquantasette vittorie e trecentonovantacinque reti esterne. A nulla servirà alla Carrarese avere terminato il campionato con numerosi
primati stagionali (migliore attacco sia in casa che fuori e migliore difesa e rendimento interno fatto di diciannove vittorie e un pari in venti gare).
In coda alla classifica, staccato ben presto il Gubbio, rimangono Perugia, Viareggio e Massese a contendersi l’unico posto disponibile nella categoria fino
all’ultima giornata. Anche qui vale lo stesso discorso fatto per la promozione in quanto oltre al Perugia, anche la Massese ha da recuperare una partita,
anche questa sospesa per impraticabilità del campo alla 39a giornata, in casa di una Sambenedettese che nulla ha più da chiedere al campionato. Alla fine
chi la spunta è il Perugia che, appaiato al termine del penultimo turno alla Massese e staccato di due punti dal Viareggio, sconfigge, come detto, la
Carrarese nel recupero e conclude vincendo l’ultima in casa. Salvandosi così approfittando della sconfitta del Viareggio sul campo della Monsummanese e
beffando anche una Massese vincente anch’essa nell’ultima giornata ma sua volta incapace di andare oltre la spartizione dei punti nella gara di recupero
di San Benedetto Del Tronto.
Per quanto riguarda le due formazioni sarde, la salvezza arriva senza eccessivi patemi d’animo. Il Cagliari
termina a quota 36, un punto sotto la Carbosarda. I due derby vengono disputati nelle due ultime giornate delle due metà del campionato. Andata a Carbonia
con pareggio 1-1 e ritorno a Cagliari con i rossoblù vincenti 2-0 nell’ultima partita del torneo. Tra i risultati, segnaliamo la contrapposta partenza
delle due squadre con Carbosarda sconfitta all’esordio 9 a 1 a Prato e Cagliari vincitore 7 a 0 in casa contro la Pistoiese. Di negativo per i rossoblù la
doppia sconfitta con l’ultima della classe, in casa addirittura con il punteggio di 0 a 3.
Nel Cagliari scenderà in campo per questo campionato
un complessivo di ventuno calciatori. Rispetto alla rosa della stagione precedente, sono tantissime le novità. Ben sedici gli atleti dell'anno prima che non si
vedranno in campo, rimpiazzati parzialmente, dal punto di vista numerico, da nove facce nuove. Tra queste d’obbligo segnalare quella della giovane ala
Segato, diciottenne in prestito dal Torino e destinato ad una luminosissima carriera calcistica ad alti livelli e il rientro di Servetto dopo la parentesi con
il blasonato Genoa. Primatisti di presenze saranno Sulis e Terzolo, ciascuno con trentotto partite disputate. Miglior realizzatore sarà Ragazzo con dieci reti. A
guidare i cagliaritani dalla panchina si alterneranno due allenatori: per le prime ventisei giornate Winkler, di ritorno al Cagliari dopo le esperienze passate
sia come calciatore sia come allenatore, successivamente Latella.
Doveroso ricordare che la stagione 1948/49 è stata la più tragica e triste per il calcio
italiano del dopoguerra. Mercoledì 4 maggio 1949, l’aereo che riportava in città la squadra del Torino, del Grande Torino, dopo una trasferta a Lisbona
per un’amichevole contro il Benfica, si schiantava sulla collina di Superga lasciando nessun sopravissuto. Tra i caduti anche il direttore tecnico di
quello squadrone invincibile e irripetibile, l’ungherese Egri Erbstein, persona il cui nome è scritto a caratteri cubitali anche nella storia del Cagliari.
Fu proprio con il Cagliari che mosse i suoi primi importanti passi nella carriera di allenatore e con i rossoblù iniziò ad ottenere i risultati che nel
giro di un po’ di anni lo portarono alla squadra più forte di tutte. Era l’allenatore della prima storica promozione del Cagliari, quella che portò alla
Serie B al termine del vittorioso campionato 1930/31, seguita dalla brillante salvezza la stagione successiva, quella dello storico esordio assoluto in B
per il Cagliari.