Campionato Prima Divisione Regionale Sardegna
Con questa stagione 1946/47 il Cagliari abbandonerà per sempre i Campionati Regionali e tonerà in modo definitivo a livello nazionale. Importante prologo
all'avvio della stagione agonistica, che partirà a novembre, è la fusione, a livello societario, tra il Cagliari e il Sardegna. O, per meglio dire,
l'assorbimento del Sardegna da parte del Cagliari, visto che il sodalizio sportivo che viene fuori porta sempre il nome e i colori sociali della città. Ai vertici
societari registriamo l’avvicendamento che porterà alla presidenza di Emilio Zunino, che diventerà il numero uno della dirigenza rossoblù a stagione
iniziata, dopo un breve interregno di Umberto Ceccarelli.
Le squadre ai nastri di partenza sono pari, sedici, e il calendario viene perciò
concepito per un regolare andamento del torneo con trenta giornate con otto partite ciascuna e nessuna squadra a riposare. Si parte a fine novembre e
si termina a giugno.
Sarà un campionato memorabile per gli sportivi perché la forzata lontananza del calcio sardo
dal resto di quello italiano, causa la guerra, offre l’occasione, storicamente unica e irripetibile, di vedere insieme tutte le migliori espressioni del
calcio in Sardegna e lo svolgimento del campionato, molto equilibrato, specialmente in testa alla classifica, non deluderà le attese degli appassionati.
Non manca nemmeno il derby stracittadino, visto che il capoluogo, oltre al Cagliari, vede ai nastri di partenza anche la squadra dell’Aquila. Le compagini
più ambiziose sono Carbonia, Olbia, Quartu, Torres e, naturalmente, il Cagliari. In realtà la Torres rimane attardata e terminerà al quarto posto lontana
dalle prime tre e senza mai dare l’impressione di potere lottare per il vertice. Peggio ancora l’Olbia che terminerà nei bassifondi della classifica.
La vittoria del campionato è un discorso a tre tra le meridionali Cagliari, Carbonia e Quartu che, ben presto, scavano un solco insormontabile con la
concorrenza. Impressionante il rendimento interno di Carbonia e Quartu, che faranno il pieno: quindici vittorie in altrettante gare. E sarà una volata
avvincente tra queste tre squadre fino all’ultimo, con ribaltoni di giornata in giornata. Accade anche, è il caso della ventesima giornata, che le tre
squadre siano tutte in testa a pari punti. Va anche, però, detto, che la classifica, di giornata in giornata, è di difficile interpretazione a causa dei
vari rinvii per il maltempo ma anche per i troppi reclami relativi a numerose partite che, non di rado, venivano prima accolti e poi rigettati o viceversa,
con classifica ogni volta da aggiornare a seconda delle decisioni della Giustizia Sportiva.
Oltretutto, c’è un avvenimento che stravolge il
campionato perché alla dodicesima giornata a La Maddalena, sul finire della partita tra Ilva e Tharros, che si concluderà sul 2 a 2, l’arbitro viene
aggredito da alcuni calciatori dell’Ilva e da alcuni spettatori. La Giustizia Sportiva, a seguito della lettura del referto arbitrale, punirà in una
maniera severa ed esemplare l’Ilva escludendola immediatamente dal campionato, con, tra le conseguenze, la classifica da aggiornare perché le partite
disputate dall’Ilva vengono annullate. L’Ilva, naturalmente, presenta ricorso e nel frattempo il campionato va avanti con una squadra a riposare ogni
turno. Il tutto per tre giornate perché il reclamo dell’Ilva, esaminato in sede Nazionale, viene accolto e la squadra riammessa. Con squalifica esemplare
ai calciatori responsabili e con squalifica del campo per la squadra fino al termine del campionato. Che avrà, pertanto, varie partite da recuperare che
vengono, in alcuni casi, disputate infrasettimanalmente, in alcuni in una domenica di sosta di campionato appositamente creata, con allungamento di una
settimana sulla fine dello stesso, e in altri casi addirittura dopo il termine del medesimo.
La fase più avvincente per la lotta al vertice si
ha con l’arrivo della primavera.
22ma giornata: è il Quartu in testa, con un punto di vantaggio
sul Carbonia e due sul Cagliari. Il turno successivo la capolista perde lo scontro diretto a Carbonia, che passa così in testa con un punto di vantaggio
sulle due rivali.
24ma giornata: il Carbonia, sconfitto a Ozieri, retrocede al terzo posto.
25ma giornata: Carbonia che pareggia e
perde ancora terreno nei confronti delle rivali che vincono.
Alla 26ma il campionato prende la piega che risulterà decisiva. Il Quartu
sconfigge in casa nello scontro diretto il Cagliari prendendo così la testa solitaria per non abbandonarla più. Quartu che vince così il campionato e le
altre due piazze vengono decise dallo scontro diretto della 28ma con il Cagliari che, sconfitto a Carbonia, si deve accontentare del terzo posto, due
punti sotto i minerari e a quattro dalla vetta. In verità i rossoblù potrebbero agganciare al secondo posto il Carbonia perché c’è da recuperare una gara,
quella di Tempio della 16ma giornata, rinviata per nebbia, ma il Cagliari, oramai demotivato, uscirà sconfitto in Gallura nella partita che si disputerà
con il resto del campionato già terminato.
Un campionato nel quale è stato dominante il fattore campo con, come già detto, due
squadre a vincere tutte le gare disputate sul terreno amico, altre due, cioè il Bacu Abis e il Cagliari, senza sconfitte casalinghe e ben cinque formazioni
senza nessun successo esterno.
Però, oramai finita da tempo la guerra, sono maturati i tempi perché la Sardegna torni a disputare
i campionati Nazionali, per i quali servono dei precisi parametri logistici, economici, strutturali, societari e bacino d’utenza. Caratteristiche non
possedute dal Quartu il cui successo, che sarà quindi solo platonico, non lo porterà via dal Campionato di Prima Divisione, che disputerà anche la
stagione successiva. Il Cagliari viene, dunque, ammesso d’ufficio per la stagione successiva ad una Serie B che comprenderà ben 54 squadre suddivise in
tre gironi da 18 ciascuno. Carbonia, Olbia e Torres verranno ammesse alla Serie C.