La storia del Cagliari
Tutta la cronistoria rossoblù, partita per partita
1941/42
Campionato Prima Divisione Regionale Sardegna
Anche in questa stagione calcistica gli avvenimenti sportivi e quelli quotidiani in genere sono stravolti dalla guerra. Un conflitto che, nelle intenzioni e negli auspici del regime dell’epoca, sarebbe dovuto essere una guerra lampo, al punto che non sarebbe stato necessario interrompere i campionati di calcio, per dare una parvenza di normalità nella vita quotidiana, dove normalità non ce n’era affatto, ma che invece dimostra di essere tutto fuorchè una guerra lampo con, per giunta, situazione che andava a peggiorare col passare del tempo. A condizionare negativamente la vita di tutti i giorni, con il calcio che non faceva certo eccezione.

Il Cagliari e la Sardegna calcistica in genere, erano stati tagliati fuori dai Campionati Nazionali. I rossoblù avrebbero, per diritto, dovuto partecipare alla Serie C 1940-41 ma con l’entrata in guerra dell’Italia nel giugno 1940 si ritenne opportuno che giocassero i campionati regionali, per problemi che la logistica dava certamente più che a chiunque vista la insularità della Sardegna.

Il torneo della stagione precedente, con dieci squadre ai nastri di partenza, era stato vinto dal Medusa Bosa, che non aveva nemmeno un campo proprio, con il Cagliari finito al quarto posto. Un torneo che, in teoria, avrebbe assegnato ai bosani la Serie C ma che, naturalmente, visto il perdurare della guerra, lascia le cose come stavano. Purtroppo il peggio dovrà ancora arrivare per tutti, in senso calcistico e non.

E così si arriva a questa stagione che andiamo ad esaminare, la stagione 1941/42 con campionato che inizia solo a gennaio del 1942, dopo un autunno di amichevoli e tornei inferiori. L’organizzazione e la disputa dello stesso devono essere letti come un lodevole ritaglio di aggregazione e svago nella grigia vita di tutti i giorni in tempo di guerra. Ed in effetti il campionato ha avuto un ottimo seguito di pubblico.

Questo torneo, nei numeri, sarà ancora più povero, visto che ai nastri di partenza ci sono appena sette squadre per un totale di quattordici giornate da tre partite ciascuna e una squadra a riposare ogni giornata, per un numero di dodici partite a squadra.

C’è ancora il Medusa Bosa, campione in carica, che si riconfermerà tale. E c’è naturalmente il Cagliari. Come detto, ancora Medusa Bosa, che in questa stagione giocherà sempre a Macomer, a confermarsi vincitore di un campionato in cui non c’era nulla in palio e comunque disputato con lodevole impegno e spirito sportivo.

Per i rossoblù, per quel che conta, un torneo decisamente in tono minore e da dimenticare, con il primato negativo di sconfitte e appena due punti nel girone di ritorno per un penultimo posto finale.

Per il Medusa Bosa, dopo il testa a testa della stagione precedente col Carbonia, stavolta la vittoria sul filo di lana arriva a danno dell’Olbia, che sarà l’unica a terminare imbattuta in casa. Il destino sportivo tra queste due squadre, a pari punti a due turni dal termine, è stato deciso proprio nello scontro decisivo che il calendario ha loro assegnato a 90 minuti dal termine del campionato.

L’incontro, disputato a Macomer, ha visto il successo dei padroni di casa del Medusa. Da notare un girone di ritorno equilibratissimo con ben quattro squadre su sette, migliori come punteggio a pari merito. Ultima della classe l’Elmas, che giocherà anch’essa le gare interne nel campo di Via Pola a Cagliari, unica senza vittorie e senza segnature in trasferta, dove coglierà solo due 0-0.